Anna Possi, travolta dalla festa e dall'affetto dei suoi cari, al centesimo compleanno. Quello che aggiunge ulteriore luce al titolo di barista più longeva d'Italia, nonché commendatore da poche ore (LEGGI QUI).
Ma travolta fino a un certo punto. Perché nonostante la bellezza della festa, la meraviglia e l'emozione, Anna manteneva lo sguardo vigile su ciò che contava: che cioè il suo Bar Centrale a Nebbiuno fosse impeccabile. Così un abbraccio e una foto insieme agli amici, poi però uno «Scusate», ed ecco Anna diretta verso un tavolino a sparecchiarlo nonostante le proteste di chi giustamente la vorrebbe solo intenta a godersi la festa.
Alla Rai che la intervistava, la barista è tornata a consegnare il suo segreto: «Mai stare soli, bisogna sempre avere qualche interesse dopo la pensione». Non credeva di arrivare a questo traguardo, assicura. Come, guardando il bar gremito, butta lì: «L'anno prossimo andiamo in un posto più grande».
Ma non si può, perché questo è il suo bar, è lei, la sua attività e il suo modo di essere. E mentre spegne le candeline, confessa che lei, un desiderio non ce l'ha. Perché tutto ciò che voleva è lì, nella sua bella famiglia, nel suo locale, nel suo stare bene e nella lucidità che le permettono di cogliere i doni della vita. In quella serenità che si legge nei suoi occhi trasparenti.
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