«Tra un mese e mezzo, dove andranno a posteggiare i lavoratori del Comune? È un problema anche per l’utenza, perché parliamo di oltre cento persone che andrebbero a occupare i posti degli altri cittadini». Così si esprimeva Angiolino Liguori (Csa) nella seconda metà di settembre 2024 (vedi QUI). Si riferiva alla partenza dell’intervento sull’area dell’ex Calzaturificio Borri e al conseguente venire meno di uno spazio utilizzato dai dipendenti comunali per parcheggiare le loro auto. Oggi, passato il periodo indicato a suo tempo, le Rsu tornano sul tema rivendicando, con toni tra l’amaro e il polemico, l’esattezza del pronostico: per i lavoratori di palazzo Gilardoni parcheggiare è diventato un problema che si estende a quanti frequentano la zona.
I sindacati, che a questo punto parlano di stato di agitazione, guardano all’assemblea del personale in programma venerdì ai Molini Marzoli (l’inizio è fissato alle 8.30) e affermano: «L’impostazione dell’incontro dipende dall’Amministrazione comunale, dalle risposte che ci darà o non ci darà entro quella data. Risposte su tutto».
Non solo sulla questione parcheggi, dunque, ma su una serie di temi. In conferenza stampa (presenti, oltre a Csa, Cobas, Adl e Cisl) si cita quello, già sollevato, della destinazione ai dipendenti di somme derivanti dal risparmio energetico: «Per ottenerlo, il risparmio, i lavoratori hanno accettato cambiamenti d’orario che hanno influito, tra l’altro, sull’organizzazione delle loro famiglie. In cambio hanno ricevuto cifre buone, tuttalpiù, per comprare le caramelle. I calcoli sono giusti? Abbiamo chiesto delle verifiche, non abbiamo ottenuto risposte».
Ancora, emerge il tema del personale disponibile: «Al Comune di Busto si lavora sotto organico. Gli utenti aumentano, i dipendenti diminuiscono, anche per dimissioni e mobilità». Secondo le Rsu ce n’è abbastanza per parlare di distacco tra Amministrazione comunale e lavoratori.
Una situazione nella quale i parcheggi diventano questione emblematica, oltre che pressante: «A nostro avviso, eventuali convenzioni per lasciare le auto in stalli su strada sarebbero l’extrema ratio. Meglio sarebbe, e torniamo su una proposta già fatta, l’utilizzo di terreni, parte del Comune e parte di Agesp, adiacenti al parking di vicolo Landriani. Non occorre uno spazio perfetto, con i posti auto disegnati a regola d’arte. Basta un’area funzionale e non troppo lontana dal luogo di lavoro. Ripetiamo anche questo: è una questione di rispetto per i cittadini oltre che per i dipendenti».