«La prima segnalazione, con posta certificata, l’ho inviata il 10 ottobre all’Ufficio Ambiente del Comune. Mi hanno chiesto di fotografare il tombino da cui ho visto uscire il ratto, immagino per avere informazioni più precise sul varco usato dall’animale. Ho spedito un’altra e-mail all’inizio di settimana scorsa. Ma, a parte l’invito a produrre qualche immagine, non ho ricevuto riscontri. Il tempo passa e gli avvistamenti continuano».
Davide Boniotti abita nella zona che da qualche tempo è molto apprezzata dai roditori, quella tra le vie Castiglioni e XX Settembre, a due passi da viale Duca D’Aosta. Le apparizioni sempre più frequenti di topi e topastri lo hanno spinto a interpellare altri residenti o lavoratori delle attività che si trovano nelle vicinanze. «Le testimonianze – tira le somme – concordano: di pantegane se ne vedono sempre di più».
Un paio i dettagli inquietanti: «Il primo è l’esperienza di chi ritira i bidoni dei rifiuti dopo averli esposti. Più d’uno racconta di essersi ritrovato qualche ratto che saltava fuori dai contenitori mentre li maneggiava. Il secondo è dato dalle dimensioni dei topi. Dopo avere visto esemplari belli grossi ne ho notati di più piccoli. Il sospetto è che ci siano in giro delle cucciolate, che gli animali si stiano riproducendo e moltiplicando».
I motivi della proliferazione? «Supponiamo che le piogge abbondanti abbiano avuto un ruolo. Poi i rifiuti, tra sacchi rossi con pannolini e pannoloni, esposizioni sbagliate, aumento degli abbandoni di spazzatura domestica nei cestini. Se a questo aggiungiamo il caldo anomalo nelle giornate di fine ottobre/inizio novembre, con quello che ne consegue quanto a odori… Al di là delle cause, credo che un riscontro alle segnalazioni, e a legittime preoccupazioni, sia dovuto».