Storie - 04 novembre 2024, 15:16

Cristina, studentessa Erasmus di Castellanza, tra gli “angeli del fango” di Valencia: «Ricambiamo l'accoglienza ricevuta»

La 24enne Cristina Bollati di Castellanza ha raccontano sul Corriere della Sera la sua esperienza e quella dei suoi compagni in contatto via social con i loro coetanei spagnoli: «Ci mandano la lista di ciò che serve e noi cerchiamo di aiutarli, martedì una mia compagna d'università era a casa da sola e vedeva l'acqua salire, ci ha chiesto aiuto su Whatsapp»

L'alluvione di Valencia (foto Adnkronos)

La tragedia dell'alluvione spagnola sta facendo il giro del mondo da giorni: nelle immagini spaventose tra fango, auto accatastate ovunque, distruzione e lacrime stanno emergendo anche quelle, cariche di speranza e umanità, dei volontari che quasi a mani nude, come possono, stanno dando una mano alla popolazione colpita. I cosiddetti "angeli del fango" che anche in questa drammatica circostanza come sempre stanno facendo la loro parte. 

Tra loro c'è anche la 24enne Cristina Bollati di Castellanza, studentessa Erasmus che abita a Valencia e che al Corriere della Sera ha raccontato la sua esperienza. Con lei, tanti suoi compagni italiani che stanno ricambiando l'ospitalità ricevuta dagli spagnoli

«Si va dove serve - ha detto Cristina al Corriere - io vivo nella parte centrale di Valencia, la meno colpita e infatti non mi sono accorta subito di quanto fosse grave la situazione. Martedì una mia compagna di università nel panico ci ha chiesto aiuto su Whatsapp. Era a casa da sola e vedeva l'acqua salire, non sapeva che fare. Lì ho capito e allora abbiamo comprato scope, secchi e badili e siamo usciti». 

Gli studenti italiani aiutano come possono, spalano, fanno compagnia agli anziani e a chi ha perso tutto. Qualcuno fa la guardia alle case per arginare gli sciacalli. Sono in contatto con i compagni di corso.

«Ci mandano la lista di ciò che serve e noi cerchiamo di aiutarli - ha concluso Cristina nell'intervista al Corriere - quando siamo arrivati, Valencia, e soprattutto la sua gente, ci ha accolto facendoci sentire a casa, ora proviamo a ricambiare». 

Redazione