Sarà “La fanciulla del West” domenica 3 novembre ad alzare il sipario della nuova stagione della Ponchielli al Museo del Tessile di Busto Arsizio.
Alle 17.45, a popolare la sala di via Galvani sarà appunto la Fanciulla del West, composta da Giacomo Puccini tra il 1907 e il 1910 ispirandosi al racconto “The girl of the golden West” scritto da David Belasco. Dopo la prima rappresentazione andata in scena con enorme successo il 10 dicembre del 1910 al Metropolitan di New York sotto la smagliante direzione di Arturo Toscanini, così Puccini scrisse alla moglie Elvira: “Risulta tanto bene! E’ così piena di forza e di vita, anche se è terribilmente difficile… Ebbi complessivamente più di 50 chiamate e dopo ci fu un ricevimento nel foyer, dove mi furono presentate migliaia di persone, tutti i miliardari, gli Astor, i Gould etc…”.
«La fanciulla viene considerata dalla critica musicale se non la più bella opera pucciniana, perlomeno la più interessante – spiega il presidente Antonio Signorello - per il fatto che Puccini abbia tentato una rottura con il linguaggio più convenzionale delle opere italiane di matrice veristica, riuscendo a inserirsi a pieno titolo nelle grandi correnti del pensiero compositivo dell’Europa del suo tempo, con conseguenze di grande rilievo anche sulla musica che sarebbe venuta dopo.
La cosa straordinaria, in quest’opera, è che questi influssi sono stati elaborati da Puccini in uno stile del tutto personale, come è possibile infatti scorgere in questa partitura numerosi esempi di estrema raffinatezza nell’impiego del linguaggio armonico e della tavolozza timbrica; un modello che ha un corrispettivo forse solo in Richard Strauss e Alban Berg».
La Fanciulla del west, dramma d'amore e di redenzione morale in uno sfondo fosco e grandioso di anime e di natura selvaggia è un episodio di quel periodo di storia californiana, noto come California Gold Rush, segnato dalla piena corsa all'oro, da uno sfrenarsi di cupidigie, un sovvertimento d'ogni ordine di vita. Il campo dei cercatori d'oro in una valle attorniata dalle montagne della Sierra, è l'ambiente dove nasce, vive, combatte e vince l'amore passionale e contrastato ma voluto fino in fondo tra Minnie e Dick Johnson/Ramerrez. "Si può ciò che si vuole" canta Minnie per l'appunto.
A dar voce e pathos ai personaggi pucciniani, nel cast della Compagnia di Canto Vittorio Tosto, interverranno il soprano Laura Scotti (Minnie), il tenore Antonio Signorello (Dick Johnson), l'attore Guido Tommei (Jack Rance), coadiuvati dalla direzione musicale della pianista Atsuko Nieda.
La regia sarà affidata alla giovanissima bustocca Siri Crespi, laureata in Media Design (indirizzo filmmaking) nel 2021 presso NABA ed attualmente studentessa dell’MA Creative media production sempre in NABA. Ha al suo attivo cortometraggi low budget nel ruolo di produzione, oltre a progetti personali nel ruolo di regia e montaggio e nell'ambito della Mostra PLAI organizzata dalla sua Università. Recentemente ha iniziato ad approfondire il mondo dell’intelligenza artificiale e della programmazione creativa realizzando progetti video e cartacei.
Così si è espressa a proposito della regia di questa Fanciulla che verrà presentata al pubblico del Tessile in formato Opera pocket: "La mia idea è quella di sfruttare gli strumenti delle intelligenze artificiali generative per realizzare dei video in loop con specifiche influenze cinematografiche del genere western, andando a creare, assieme agli oggetti di scena, una scenografia minimal ma allo stesso tempo immersiva, che riesca a trascinare lo spettatore nell’opera".
Alla realizzazione scenografica contribuiranno le proiezioni di Claudio Tosi e le luci di Claudio Colombo. Introdurrà lo spettacolo Francesco Rumi.
Al termine dello spettacolo, La Ponchielli saluterà il pubblico intervenuto con un aperitivo organizzato da Federico Cordella.