Busto Arsizio - 31 ottobre 2024, 09:56

Santo Cascio riflette sulle dimissioni: «Ricevo tanta stima. Ma che brutto quell’applauso in Consiglio»

L’esponente della lista Progetto in Comune sta riflettendo dopo la solidarietà espressa dai cittadini e soprattutto per via dell’applauso arrivato dai banchi della maggioranza all’annuncio del passo indietro: «Un brutto gesto che mi fa rabbrividire»

Giorni di riflessione per Santo Cascio. L’esponente della lista civica di centrosinistra Progetto in Comune – che alle elezioni del 2021 aveva sostenuto il candidato sindaco Maurizio Maggioni – aveva annunciato le dimissioni dal Consiglio comunale nel corso dell’assise di martedì sera (leggi qui). Una forma di protesta contro il rimpasto di giunta definito una «pagina di brutta politica». «Altro che lo slogan “padroni a casa nostra”, piuttosto “schiavi a casa nostra” – aveva attaccato dai banchi della minoranza –. Le decisioni sulla giunta di Busto sono state prese dalle segreterie provinciali se non regionali».

I messaggi dei cittadini

Dopo l’invito a ripensarci da parte di alcuni colleghi di maggioranza e opposizione e le telefonate ricevute nelle ultime ore, Cascio sta riflettendo: «Come ho detto in Consiglio, provo un grosso senso di colpa – spiega – perché non sono abituato ad abbandonare il campo, ma ho sentito un moto di rabbia per l’allontanamento di quattro assessori avvenuto senza fornire nessuna motivazione ai cittadini. La politica fatta senza chiarezza è brutta politica. Questo è il punto, non volevo offendere nessuno».

In tanti gli stanno chiedendo di rimanere al suo posto a Palazzo Gilardoni: «Ancora oggi mi sono arrivate telefonate da persone che mi invitano a ripensarci. Io sono soprattutto preoccupato per le nuove generazioni: perché dovrebbero entrare in politica oggi? Per potere, visibilità, per trovare un mestiere? Io cinquant’anni fa sono diventato consigliere comunale e la politica mi ha “preso” dal volontariato. Oggi dove attinge? Non c’è più una scuola di formazione, non c’è nulla».

«Preoccupa l’applauso della Destra»

Se gli attestati di stima lo «mettono in crisi», a far tornare sui propri passi Cascio, alla fine, potrebbe essere quell’applauso arrivato in Consiglio all’annuncio delle dimissioni: «Mi ha addolorato – rivela –. Non tanto per me: ma se uno applaude dopo un discorso del genere, il significato è che ci si vuole disfare di chi “rompe”. Ma il gioco della democrazia è proprio questo. Mi preoccupa che l’applauso sia arrivato dai banchi di Destra, non tanto dal pubblico che era lì per i nuovi assessori e consiglieri. Se deciderò di recedere dalle dimissioni sarà soprattutto in funzione di quell’applauso per me becero. Un brutto gesto che non può passare sottogamba. Rabbrividisco per come concepisco la politica.  E sento una forte responsabilità verso i cittadini che credono nella politica con la P maiuscola».

Le scintille col sindaco

«Parole come al solito sbagliate che rispedisco al mittente», aveva replicato il sindaco Emanuele Antonelli in Consiglio. Questo è stato solo il più recente – e forse non l’ultimo – acceso scambio di vedute tra l’esponente dell’opposizione e il primo cittadino.
Numerose, in questa prima metà di mandato, le osservazioni spesso critiche rivolte all’operato del sindaco e della sua amministrazione. Formulate sempre con tono pacato, ma non per questo meno decise.
Martedì la protesta contro quella che ha definito una «brutta pagina della politica locale in cui non mi riconosco e in cui non voglio riconoscermi né ora né mai». Da ciò l’annuncio di dimissioni che, a questo punto, potrebbero non venire formalizzate.

Riccardo Canetta