Centinaia di persone conquistate dalla ricetta originale dei bruscitti a Milano (vedi QUI), prenotazioni per il “Di’ dei bruscitti” (7 novembre) che veleggiano, un’edizione della “Settimana della cucina bustocca” (8-17 novembre) che si preannuncia da record: è un momento magico per i piatti della tradizione di Busto. E la presentazione della quarta edizione della Settimana sembra preludere a un ulteriore, importante rilancio.
«Nel 2025, dal 9 al 12 ottobre – anticipa il gran maestro del Magistero dei Bruscitti, Edoardo Toia – ospiteremo il raduno nazionale delle confraternite enogastronomiche d’Italia. All’ultimo ritrovo, in Carnia, se ne sono raccolte una cinquantina. Sarà un appuntamento che porterà colore, valorizzerà la tradizione, genererà indotto».
In attesa di scoprire i dettagli, è l’imminente partenza della “Settimana della cucina bustocca” a catalizzare l’attenzione. Venti i ristoranti aderenti («All’esordio erano otto» ha sottolineato Toia), in comuni dislocati dal nord della Provincia di Varese a Milano. «E in molti casi – aggiunge il gran maestro – sono stati i ristoratori a cercarci». Paola Mangione, vice maestro, si sofferma sul ristorante “Lo spaccio” di Milano, zona Bovisa, che consente alla Settimana di mettere un piede nel capoluogo: «Lo abbiamo provato. Bruscitti ottimi, nel rispetto della tradizione, in un locale semplice e curato. Il passato lavorativo della chef a Olgiate ha sicuramente avuto un ruolo».
Come le altre attività aderenti (elenco completo, con i contatti, nel file in fondo, prenotazioni consigliate) proporrà i bruscitti, obbligatori, ma anche (numero e scelta delle specialità possono variare a seconda dei locali) risotto e luganega, polpette con le verze, cassoeula. A tutti coloro che gusteranno i piatti tipici sarà regalata la ricetta originale dei bruscitti. Durante la Settimana, la Casa del Parmigiano proporrà la formaggella alla bustocca, già condita, e le macellerie Barlocco (via Novara) Ciapparella (via Milazzo) e Peverelli (via Carlo Porta) avranno a disposizione la carne tagliata al coltello, nelle giuste proporzioni, per una preparazione casalinga dei bruscitti a regola d’arte.
«Rinnoviamo – sottolinea l’assessore alla Cultura, Manuela Maffioli - due concetti in particolare. Il primo è costituito dal mantenimento e dalla valorizzazione della nostra identità attraverso il linguaggio della cucina, con il piatto simbolo di Busto. Il secondo è la promozione della città anche superando i confini della Provincia, verso altre comunità, per fare assaggiare, per fare conoscere. Per essere ambasciatori di Busto».
«Questi piatti – la conclusione di Toia - evocano qualcosa che tutti hanno vissuto, qualcosa di profondo. Perché appartengono alla tradizione contadina e sono espressione dell’ingegno bustocco nel mettere insieme, nell’unire sostentamento e sapore».