«Realizzare nel più breve termine possibile il massimo possibile di autonomia nella vita economica della nazione». Un obiettivo grandioso, almeno agli occhi di Mussolini: quando nel ‘36 lancia ufficialmente la campagna per l’autarchia economica in occasione dell’assemblea nazionale delle corporazioni, rievocando il giorno in cui era iniziato l’«assedio economico» messo in atto dalla Società delle Nazioni, dichiara che l’Italia si era ormai avviata verso una nuova fase della propria storia.
Di questo si parla mercoledì 30 ottobre (ore 15.30) al museo del tessile con Enzo Laforgia che ha scelto come titolo “Quando l’Italia voleva fare da sé: fascismo e autarchia”.
Oltre a contestualizzare l’obiettivo di Mussolini, il relatore parlerà delle sanzioni economiche imposte al nostro Paese a seguito dell’invasione dell’Etiopia (2 ottobre 1935). «L’Italia – spiega - da quel momento in avanti, avrebbe dovuto “far da sé”, “bastare a se stessa”. In poche parole, tutti avrebbero dovuto consumare meno e consumare solo prodotti italiani. La campagna autarchica durò ben oltre la fine della guerra in Africa Orientale (9 maggio 1936), incidendo profondamente sull’alimentazione, sull’economia, sulla lingua e sul costume».