Anche per lui, al pari degli altri tre neo-consiglieri comunali, si tratta di un esordio nell’assise civica. Eppure Francesco Attolini, 47 anni, chimico, è un nome noto della politica bustocca.
L’ingresso nella sala esagonale di Palazzo Gilardoni, in programma martedì prossimo, corona quello che lui stesso definisce un «percorso che parte da lontano».
I primi passi in politica
«Mi ero candidato a Busto anche alle elezioni del 2016. Finalmente approdo nella sala consiliare», afferma Attolini.
Oltre dieci anni fa era un iscritto del Pdl, «anche se sono sempre stato di Destra e ne seguivo le dinamiche sui media. In quegli anni c’era la voglia di fare un movimento e nel 2012 nasce Fratelli d’Italia».
In quel momento di fermento, «prendo contatto con Roma per poter dare un contributo. All’inizio di gennaio 2013 partecipo a una prima riunione a Varese e, il mese successivo, mi candido alle elezioni regionali». Il neonato partito di Fratelli d’Itali, nella nostra provincia, non arriva all’1 per cento.
Il circolo FdI di Busto
Intanto Attolini fonda il circolo bustocco di FdI con alcuni militanti, tra i quali Ninetto Pellegatta, deputato per tre legislature. «Granitico consigliere comunale per 44 anni – lo definisce –. Anche se lontano dalle sale istituzionali, il suo affetto e il suo sostegno sono sempre tangibili». Tra l’altro, rivela Attolini, Ninetto voleva intitolare il circolo a Giovanni Gentile. Poi, però, con Carlo Fidanza optammo per lo storico fondatore del Movimento Sociale, Giorgio Almirante».
Dopo qualche anno, a prenderne il testimone alla guida del circolo è Francesco Lattuada: «Dopo essere rimasto in un primo momento alla finestra, Checco ha preso le redini del circolo dando un forte impulso con la sua forza aggregativa».
Nel frattempo il partito cresce e tra gli iscritti arriva anche il sindaco Emanuele Antonelli. E Attolini nel 2023 diventa presidente di Agesp Energia, carica che dovrà lasciare dopo lo scivolone del post con l’immagine della montagna con le sembianze di Hitler. Per lui si tratta di una «vicenda chiusa»: «Come ha detto Andrea Pellicini (presidente provinciale di FdI, ndr), ho già pagato per quello sbaglio. Probabilmente mi sarei comunque dimesso dalla partecipata in caso di rimpasto per fare l’esperienza di consigliere comunale. Con quelle dimissioni ho anticipato di un anno quello che poi sarebbe successo».
Fatto sta che a brevissimo l’insediamento in assise sarà ufficiale. E il suo pensiero va «a tutti coloro che mi hanno preceduto su quei banchi nella fila della Destra bustocca, difendendone incessantemente i valori», in primis proprio a Pellegatta.
Ma anche a Giuseppe De Bernardi Martignoni, esponente storico della Destra a Gallarate e di tutta la provincia.
Sulle orme del padre
La passione per la politica Francesco l’ha ereditata dal padre Osvaldo, in Consiglio comunale a Busto fino al 1990, dove sarebbe tornato più di recente da assessore. Nel mezzo, un’esperienza in provincia e un’elezione al Senato soltanto sfiorata con la DC.
«Siamo entrambi di centrodestra, ma lui è più moderato. D’altra parte – scherza il figlio – nelle migliori famiglie c'è almeno un esponente di Destra e uno Democristiano. In pochi infatti ricordano che il presidente del Senato Ignazio La Russa aveva un fratello (Vincenzo, scomparso nel 2021) che fu deputato della DC dal 1983 al 1987».
Sicurezza ed ecologia
Per quanto riguarda i temi a lui più cari, «nel Dna ho l’attenzione e la sensibilità per la sicurezza. Da carabiniere in congedo, sono sempre stato attento a questo argomento, che è anche una materia forte della destra».
A questa affianca l’ecologia: «Da chimico, è un aspetto che mastico per questioni professionali da tanti anni. Nel pensiero comune è un tema caro alla Sinistra, ma in passato la Destra era storicamente attenta all’argomento. Ma, in generale, sarò disponibile ad ascoltare i cittadini per sensibilizzare l’amministrazione sulle problematiche più diverse».