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Gallarate | 24 ottobre 2024, 18:11

Botta e risposta tra Bellaria e Cassani sulla collocazione dei 40 posti letto dell’Ospedale di comunità

Il sindaco di Somma, pur respingendo le accuse del collega gallaratese, ha offerto un’apertura al dialogo, invitando a un confronto costruttivo: «La mia porta è sempre aperta»

Bellaria e Cassani: botta e risposta

Bellaria e Cassani: botta e risposta

La questione della collocazione dei 40 posti letto dell’Ospedale di Comunità, al centro di un acceso dibattito tra il sindaco di Gallarate Andrea Cassani e il collega di Somma Lombardo Stefano Bellaria, continua a suscitare polemiche. Al cuore del conflitto, la decisione di spostare i posti letto dal territorio gallaratese a quello di Somma Lombardo, un tema che tocca non solo la sanità locale ma anche la correttezza istituzionale.

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Bellaria non ha esitato a rispondere alle recenti dichiarazioni di Cassani, accusando il sindaco gallaratese di scaricare i problemi della sua città sui Comuni vicini. «Non è la prima volta che Gallarate tenta di risolvere le sue difficoltà trasferendole ad altri», ha sottolineato Bellaria, riferendosi a episodi passati come il progetto Revolution di Fondazione Cariplo e la gestione dei Sinti. La critica si è poi concentrata sull'approccio tardivo di Gallarate alla questione sanitaria, con Bellaria che ha evidenziato come la città si sia focalizzata quasi esclusivamente sulla pianificazione urbanistica, trascurando i contenuti socio-sanitari. «Mi spiace che l’amministrazione gallaratese si sia svegliata all’ultimo minuto rispetto all’Accordo di programma sull’ospedale nuovo», ha dichiarato, rimarcando come Somma e Saronno avessero già chiesto di partecipare a un dialogo più ampio sul tema sanitario due anni fa, ricevendo però un rifiuto.

Al centro delle critiche di Cassani vi è la concentrazione dei 40 posti letto nell’Ospedale di Comunità di Somma Lombardo. Cassani ha chiesto ufficialmente a Regione Lombardia di riconsiderare la distribuzione, con l'obiettivo di estendere i servizi anche a Gallarate. Bellaria, tuttavia, difende la scelta e sottolinea come il progetto fosse già incluso nel piano del 2020 sul nuovo ospedale unico. «I primi dieci posti sono già operativi e tutti i 40 saranno attivi entro il 2026», ha spiegato, aggiungendo con tono critico: «Depotenziamo i servizi per un capriccio del sindaco di Gallarate?».

Bellaria, pur respingendo le accuse di Cassani, ha offerto un’apertura al dialogo, invitando il sindaco gallaratese a un confronto costruttivo. «La mia porta è sempre aperta», ha dichiarato ironicamente, offrendo un caffè “corretto” al collega, con una chiara allusione alla necessità di serietà e collaborazione istituzionale.

La vicenda ha sollevato ulteriori critiche da parte dell'opposizione gallaratese, che ha evidenziato la lentezza e la scarsa attenzione della maggioranza locale su temi cruciali per il futuro socio-sanitario della città. Cassani, dal canto suo, continua a sostenere che una distribuzione più equa dei posti letto sarebbe fondamentale per garantire un servizio adeguato anche per Gallarate. 

Alice Mometti

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