Ok alla raccolta settimanale dal primo gennaio per il sacco azzurro e tanti altri punti fermi, anche in commissione a Busto Arsizio. Ma molti sono stati i temi caldi questa sera a Palazzo Gilardoni, nella commissione congiunta guidata da Roberto Ghidotti (Lista Civica Antonelli sindaco) e Simone Orsi (Lega) che ha affrontato il regolamento. A partire da chi va in auto al centro raccolta e si vede chiedere i documenti, cosa che ha suscitato scintille. E gli stessi sacchi azzurri che non verranno aumentati nonostante la raccolta incrementata: per cui resta il principio che chi più rifiuti produrrà più pagherà. Come da più voci dell'opposizione è stata rilanciata la richiesta dei contenitori per i sacchi rossi (pannoloni e presidi sanitari).
LINEE E PROBLEMI
Ad aprire la commissione il consigliere delegato Orazio Tallarida (Forza Italia), che ha ribadito «le linee che hanno ispirato il regolamento, la stesura si è resa necessaria vista l’introduzione della raccolta puntuale e gli aggiornamenti normativi degli ultimi anni».
Il testo del regolamento è stato sviluppato a partire dalle linee guida della Regione Lombardia.
Il primo intervento è stato del capogruppo del Pd Maurizio Maggioni, che ha puntato l’attenzione su alcuni problemi concreti: «Come gli oli che di solito finiscono nel lavandino. Raramente uno riempie la propria bottiglia e la porta al bidone dedicato. Impegnarsi per la riduzione dei rifiuti. Mi pongo anche il problema del trasferimento dei rifiuti ingombranti in piattaforma a pagamento: molti comuni lo prevedono gratuitamente in modo limitato».
Dal canto suo, Tallarida ha risposto: «Per l’olio vegetale i bidoni e giustamente bisogna pubblicizzare, partiremo con una campagna.
La funzionaria Elena Lavelli ha assicurato: «Alla pagina 23 era già inserito, già specificato che ci sono i contenitori. Sensibilizzeremo, come in generale su una raccolta idonea dei vari tipi di rifiuti. Per gli ingombranti, penso che tecnicamente si possa fare, ovviamente è una valutazione da intraprendere con amministrazione e Agesp magari agevolando le persone più anziane.
Poi l’intervento del consigliere Max Rogora (FdI), che solleva un problema: «Qualcuno è andato per differenziare e sono stati chiesti i documenti della macchina. Si può evitare una cosa del genere? Se uno noleggia un mezzo a lungo termine, non può conferire?». A questo proposito Emanuele Fiore (gruppo misto) ha osservato che ci sono famiglie con diverse auto e che sarebbe giusto rivedere meglio questo aspetto: «Cerchiamo di rendere più facile anche il lavoro di chi è lì al centro di raccolta, regolamentando meglio questo aspetto». Altro elemento: «Verrà raddoppiata anche la fornitura dei sacchi azzurri? E si possono valutare orari particolari per i grandi condomini che affidano l’esposizione dei sacchi a imprese di pulizie?».
PATENTE E LIBRETTO PREGO
L’atmosfera si è accesa con scintille e battute sull’ingresso in centro multiraccolta e la richiesta di documenti.
«Non mi resta che piangere, mi sembra questo film – ha detto Massimo Rogora - altolà chi va là. A Legnano entro con il codice fiscale, si alza sbarra, invece qui stiamo arrivando a livelli pazzeschi. Nessuno va lì per rovinarsi la vita… si crea un litigio tra due persone che non deve esistere».
- L’articolo 37 comporta: Conferimento di rifiuti domestici in Piattaforma di raccolta differenziata/Centro di raccolta con mezzo non proprio
- 1. Gli utenti domestici, di cui all’art. 32 comma 1 lettera a), possono avvalersi per il conferimento di un rifiuto non gestibile per dimensione o per peso con la propria autovettura, dell’utilizzo di:
- a) automezzo intestato a persona fisica e immatricolato come “autovettura”, negli orari e giorni dedicati;
- b) mezzo noleggiato, negli orari e giorni dedicati, con documentazione comprovante il noleggio dello stesso.
Il dipendente fa ciò che gli viene chiesto, ha replicato Tallarida, che ha aggiunto sugli orari di esposizione: «Abbiamo fatto così per non avere la pattumiera in giro dalle due di pomeriggio».
Anche Gigi Farioli (Popolo, Riforme e Libertà) ha caldeggiato un «regolamento più semplice, meno cavilloso, più incentivante a garantire il rispetto delle norme e il decoro. Il fatto ad esempio che un privato che smaltisce prodotti domestici e per necessità ha bisogno di portare i rifiuti ingombranti non su un’utilitaria, credo debba aver fede la provenienza dei rifiuti, non l’auto». Altrimenti - ha proseguito - «rendo difficile adempiere la mia volontà di smaltire i rifiuti in modo corretto e incentivo ahimè a non essere rispettoso delle norme». Di qui l’invito a una «riformulazione che consenta a gestore e dipendente di ottenere questo obiettivo».
Cinzia Berutti (Pd) ha chiesto – oltre a una precisazione sul pagamento di sacchetti azzurri ulteriori – altre spiegazioni su materiali come tappezzeria o polistirolo che non possono essere conferiti.
Una buona notizia è che verrà costruito il nuovo centro raccolta, che potrà accettare anche altri smaltimenti avendo un’autorizzazione regionale, e non provinciale, ha risposto Tallarida. Rogora non molla: «Il dipendente risponde ad Agesp e Agesp a noi. Noi stiamo formulando il regolamento e sto dicendo che non devono controllare le macchine».
Ma chi non ha l’auto? Ghidotti ha spiegato che chi arriva a piedi o in auto non è escluso secondo una circolare, può presentarsi e presentare il rifiuto all’addetto.
Fiore ha ribadito che non stava polemizzando, ma proponendo: «Sugli oli esausti ho solo detto di stare attenti a non metterli vicino alle abitazioni. Inoltre, sugli orari nessuno ha contestato lo spostamento dalle 17.30 alle 18.30. Al contrario, le 21 per chi fa la raccolta il giorno dopo è troppo tardi. Visto che stiamo rivedendo il regolamento, possiamo andare incontro alle esigenze delle aziende e dei condomini?». Berutti ha ricordato pure il problema degli orari per le scuole.
Non facile, la riflessione di Tallarida, a trovare l’orario che vada incontro a tutti: «Prenderò in considerazione la richiesta».
Resta il nodo: «Se c’è il ritorno alla raccolta settimanale dell’indifferenziata, il cittadino dopo sei mesi deve pagare i sacchi, questo non mi sembra d’aiuto ma prendo atto» dice Fiore.
Marco Lanza (Lista civica per Antonelli sindaco) ha voluto ricostruire lo spirito del regolamento: «Ha intercettato nonostante un periodo iniziale il primo problema importante della raccolta quindicinale, prontamente riportata al settimanale. Ci sono cose ancora da migliorare e alcuni impedimenti, che anche noi abbiamo evidenziato, sono risultati difficili da poter fare per ragioni di tipo tecnico».
«Come è stato mantenuto il sacco rosso» ha ricordato il presidente Ghidotti per venire incontro agli utenti.
LE SANZIONI
Paolo Geminiani (FdI) ha spiegato: «Ci servono regole nero su bianco, che siano chiare, in modo che i cittadini sappiano cosa possono e cosa non possono fare. Come chiare sono le sanzioni. Un regolamento fatto per i civili, ma anche per gli incivili». Il capogruppo di Busto al Centro Luca Castiglioni ha però chiesto di non usare subito il pugno duro e «i sacchi rossi andrebbero messi in contenitori».
Farioli ha concluso: «Ho apprezzato molto lo sforzo di migliorare, in particolare di Orazio Tallarida». Si torna sul sacco azzurro e su altri temi pressanti, poi l'ok della maggioranza e l'astensione della minoranza. La parola in Consiglio.
Ecco l'articolo delle sanzioni.
- La violazione delle disposizioni previste dal presente regolamento comporta l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria da €. 100,00 ad €. 500,00, fatte salve diverse fattispecie previste dall’Allegato A “Tabella 1 – Violazioni e sanzioni” che fa parte integrante e sostanziale del presente atto. L’Organo accertatore nell’ambito della contestazione/notifica del verbale di violazione intima/diffida al ripristino dei luoghi e la rimozione dei rifiuti stessi entro un termine massimo di 2 giorni.
- In caso di accertata inadempienza alla rimozione dei rifiuti o al ripristino dello stato dei luoghi nel termine previsto dal verbale di violazione, l’Amministrazione, valutata l’entità della trasgressione, provvederà alla rimozione dei rifiuti o al ripristino dello stato dei luoghi con spese a carico del trasgressore o all’emanazione di Ordinanza nei confronti del trasgressore con obbligo di ripristino entro un termine indicato nell’atto stesso; il tragressore viene informato che, in caso di inadempimento, l’Amministrazione provvederà alla rimozione a spese del trasgressore stesso e che in caso di accertata inadempienza all’Ordinanza, l’interessato è punito con un’ulteriore sanzione amministrativa pecuniaria pari ad € 500,00 (cinquecento euro).
- Fatta salva l'azione penale ove il fatto costituisca reato, si applica la procedura sanzionatoria di cui alla Legge 689/1981, oltre che del D.lgs. 267/00 e del D.lgs.152/06.
- Nel caso in cui non sia individuabile il soggetto responsabile dell'abbandono dei rifiuti, il Comune provvede a propria cura e spese allo sgombero e al successivo smaltimento tramite il Gestore del servizio, fatta salva la possibilità di rivalersi una volta individuato il soggetto responsabile.