Cultura - 23 ottobre 2024, 07:00

L’architetto Carlo Moretti all’università cittadina

Mercoledì 23 ottobre parlerà di “Architettura tra progetti e sogni”. «Una relazione tendente ad adeguare il dibattito architettonico alla contemporaneità analizzata nella stupefacente grandiosità delle sue conquiste e nella drammaticità dei tanti problemi insorgenti»

Cassanese di nascita, ha realizzato numerosi e significativi edifici pubblici e privati nel nostro territorio, le sue opere sono state pubblicate sulle maggiori riviste nazionali ed internazionali. Ha insegnato al Politecnico di Milano e ha partecipato a numerosi concorsi nazionali ed internazionali. Inoltre è stato presidente dell’Ordine architetti di Varese; oggi svolge attività di riflessione teorica e progettazione architettonica e urbanistica.

Si sta parlando dell’architetto Carlo Moretti, dal curriculum di tutto rispetto che mercoledì 23 ottobre (ore 15.30 al museo del Tessile) interviene all’Università cittadina per la cultura popolare di Busto parlando di “Architettura tra progetti e sogni”.

Un titolo eloquente che fa ben capire il focus dell’intervento di Moretti: «una relazione – spiega - tendente ad adeguare il dibattito architettonico alla contemporaneità analizzata nella stupefacente grandiosità delle sue conquiste e nella drammaticità dei tanti problemi insorgenti».

E prosegue: «Una rassegna di pervicace esercitazione "sul campo" piena di ansie, contraddizioni, entusiasmi, che via via si è andata dipanando come i segmenti di un itinerario che potrebbe avere tutte le caratteristiche di un Labirinto e nemmeno fu chiaro, sulle prime, dove portasse il correre affannoso per l'involuzione di quei tracciati: ma nel tempo è diventato sempre più palese - come già in analoga occasione annotava argutamente Borges - che l'impianto di quel Labirinto altro non avrebbe rappresentato che il ritratto di se stesso». 

Una carrellata fra progetti e proposte di ieri e di oggi che coinvolgono anche il nostro territorio, con la proiezione di scenari venturi per la realizzazione della magnificenza civile (in omaggio alla storia, alla cultura, alla tradizione, al territorio, al mito), per il recupero di grandi risorse diffuse e ignorate, per la mitigazione dell'entropia antropica coinvolgendo, con i vantaggi della economia di scala, la grande industria nella costruzione della Città.

L. Vig.