In questi giorni è stata inaugurata una nuova ala del Museo del Novecento, che ospiterà le collezioni permanenti relative agli ultimi decenni del Secolo, dagli anni Sessanta ai Novanta.
Un progetto che parte da lontano e che mira ad un evidente ed auspicato allargamento del periodo storico capace di portare il visitatore fino all’ultimo decennio del Novecento, coprendo un arco temporale ampio e di grande visione prospettica. Essenziali si sono rivelate le importanti donazioni ricevute da artisti del calibro di Maurizio Cattelan, Liliana Moro, Stefano Arienti e Grazia Toderi. A queste si aggiungono altre donazioni come quella di Grazia Varisco (protagonista dell’Arte Cinetica) e il prossimo arrivo di opere di grande rilevanza come I funerali dell’Anarchico Pinelli di Enrico Baj attualmente esposta nella mostra monografica dedicatagli al Palazzo Reale di Milano.
La nuova galleria
La nuova interpretazione degli spazi che ospitano le opere prevede finestre ed affacci della Galleria “Gesti e Processi” - al quarto piano del Museo del Novecento e corrispondente all’intero secondo piano di Palazzo Reale - consentendo una vista panoramica sul Duomo di Milano e sull’omonima piazza. Un progetto previsto da Italo Rota, che vuole concepire il museo come corpo vivente del contesto urbano e troverà ulteriore sviluppo del Museo nell’adiacente torre dell’Arengario, realizzando quindi una spettacolare connessione architettonica nel cuore della città di Milano.
Non è un caso che ispirandosi a Milano, nella collezione entrano a far parte permanentemente gli scatti di Ugo Mulas, già presente nella contemporanea mostra a Palazzo Reale (Ugo Mulas: l’arte della fotografia a Palazzo Reale - ilBustese.it) con la rappresentazione fotografica di eventi come I funerali del Nouveau Réalisme (1970) o la vita e l’opera di Piero Manzoni e dei protagonisti della scena artistica presso il celebre Bar Jamaica.
A Piero Manzoni è dedicata l’intera sala introduttiva del percorso, con le sue opere accompagnate dalle fotografie di Mulas e da un filmato d’epoca che sottolineano la dimensione comportamentale e istrionica della sua pioneristica visione di un’arte che va ben oltre il perimetro del quadro o la forma compiuta della scultura.
“Gesti e processi” è un continuo esperimento di interazione con il pubblico, stimolato dall’Arte Programmata Cinetica, così come dalle installazioni di centinaia di lavori opera dei protagonisti della Pop Italiana dell’Arte Povera, della Pittura Analitica e della Transavanguardia, fino alle sperimentazioni video e all’adozione di svariati materiali effimeri o mutevoli: un percorso dal grande fascino che accompagna il visitatore negli ampi spazi della Galleria. Il percorso del Museo del Novecento si apre con il desiderio di trasformazione del mondo proposto dall’ottimismo programmatico del Futurismo si conclude con un’opera emblematica di Maurizio Cattelan, quel Lullaby che è quasi una dichiarata espressione di fine dell’utopia nella drammatica e disillusa raccolta e riproposizione delle macerie del PAC distrutto dall’attentato del 1993.
“Questa potrebbe considerarsi una data limite, una metaforica conclusione delle aspirazioni del Secolo Breve, ma – afferma il Direttore del museo Gianfranco Maraniello – la metafora di riscatto dalla condizione traumatica proposta da un simile ready made sarà interpretata dal Museo del Novecento come spartiacque per una rinnovata considerazione dell’arte in progress nella complessità del mondo contemporaneo e nelle testimonianze di ricerche sempre più internazionali” che continuano a vedere anche Milano tra le capitali della scena culturale”.
Il percorso rinnovato della Galleria “Gesti e Processi” prevede anche tre ambienti, affacciati sul lato interno del Palazzo, destinati a ospitare, a rotazione, Focus dedicati a diversi artisti o temi. Attualmente, uno è dedicato a Grazia Varisco (protagonista dell’Arte Cinetica), uno a Gabriele Devecchi e un terzo, tematico, dedicato all’Arte Concettuale con opere di Giulio Paolini, Emilio Tadini, Omar Galliani, Salvo e altri ancora).
Il tempo per le riflessioni porterà il pubblico ad immergersi nell’arte nuova, da interpretare, che pone interrogativi e ciba la mente. Perché la cultura passa anche da concetti astratti per riportare ad una nuova visione della realtà. In questo percorso “Gesti e Processi” fornirà molti spunti e nuove prospettive, mentre dalle vetrate si potrà osservare la contemporaneità di una città pulsante di vita.
Museo del Novecento, piazza Duomo 8 – Milano (www.museodelnovecento.org)
Orari
martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica dalle 10.00 alle 19.30
giovedì dalle 10.00 alle 22.30