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Busto Arsizio | 11 ottobre 2024, 01:03

FOTO. Paglini, 60 anni con Renault e quella scintilla da cui cominciò tutto: «Già mi immaginavo il futuro»

Nel quartier generale di Castellanza la festa con tutti coloro che hanno reso possibile la crescita dell'azienda guidata da Giorgio Paglini. Tra gli ospiti speciali Mario Cipollini, con il memorabile Giro a Busto e la riflessione sulla Tre Valli. Il grazie dei vertici Renault e Dacia e dei Comuni

«Già mi immaginavo il futuro». Questa frase di Giorgio Paglini lo riporta indietro a vent'anni, quando è accanto al padre e allo zio fondatori di G&G Paglini e avverte quell'illuminazione, lo sguardo si spinge avanti come deve fare un imprenditore. Nell'ottobre del 1964 avviene la firma con Renault «e rappresentava per me una sorta di sogno», ha spiegato. Sarà l'inizio di un percorso imprenditoriale e anche di una visione comune. Quella forza innovativa che l'attuale amministratore unico ha ritenuto di cogliere subito e che citava ieri sera alla festa dei 60 anni con Renault: si è manifestata con iniziative di marketing (ad esempio le Porte aperte alla Renault), ma anche e soprattutto con le auto. Paglini menzionava Espace  - «si è inventato un segmento che non esisteva» - ma anche la Renault 5, che ieri sera accoglieva gli ospiti con la sua versione attuale elettrica.

Ed erano tanti, tantissimi gli ospiti, che hanno voluto condividere con Giorgio Paglini e la moglie Nicoletta, le figlie Elena e Laura, il direttore generale Claudio Grillo e tutto lo staff questo traguardo storico. Alla serata, guidata dalla giornalista Chiara Milani, sono intervenuti con parole di stima e riconoscenza Fabrizio Ruggiero, direttore di Mobilize Financial Services, Guido Tocci, managing director di Dacia Italia, Raffaele Fusilli, amministratore delegato di Renault Italia, Francesco Fiori presidente della Ucri (Unione concessionarie Renault e Dacia d'Italia).  Presenti le due amministrazioni con la vicesindaco reggente di Castellanza Cristina Borroni e il sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli (accanto a lui l'assessore Manuela Maffioli), che hanno scherzato nel contendersi i confini in nome dell'azienda. Il Comune di Busto aveva assegnato la civica benemerenza a Giorgio Paglini lo scorso giugno, per la sua attenzione al territorio non solo con il successo imprenditoriale, bensì anche con il sostegno alla cultura, al sociale, allo sport: ieri sera gli ha anche consegnato una speciale medaglia. C'erano inoltre il presidente di Confindustria Varese Roberto Grassi e la direttrice Silvia  Pagani, ma poi tanti amici, tante persone che hanno potuto apprezzare negli anni un'azienda e uno stile, quella della famiglia Paglini, sempre attenta a fare, mai ad apparire.

Ognuno degli ospiti aveva un ruolo, un episodio da condividere. Anche il campione di ciclismo Mario Cipollini, che ha ricordato l'emozione della vittoria a Busto Arsizio, in un Giro d' Italia che qui funzionò alla grande grazie a Grillo, chiamato allora a fare l'assessore proprio per gestire questa cruciale manifestazione. E non ha tralasciato, Cipollini, un riferimento a quanto successo alla recente Tre Valli Varesine, ribadendo quanto sia cambiato il ciclismo e anche tra il pubblico c'erano solidarietà e affetto per Oldani.

Come pure è cambiato il mondo automobilistico. Ma i valori qui a Castellanza (i Paglini Store sono fioriti a Gallarate, Varese, Azzate) no. Il grazie di Giorgio Paglini risuona ed è rivolto a tutti coloro che sono stati al suo fianco, da Claudio Grillo a ogni collaboratore. E la figlia Elena cita la passione «perché mio papà è un grande appassionato di auto e ha fatto della sua passione la sua professione con tanto impegno e grande dedizione». L'altra parola chiave è famiglia. Quella che posa con emozione al taglio della torta e che si fonde poi con l'onda di collaboratori e amici.  

Ma. Lu.

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