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Storie | 09 ottobre 2024, 08:00

IL RACCONTO. Tra bollette, multe e pubblicità compare una cartolina. Un'esperienza speciale, prima data per scontata

Il 9 ottobre è l’annuale Giornata Mondiale della Posta: nell'era super tecnologica è bello celebrare l'emozione di fronte a qualcuno ha pensato a te e ti ha dedicato del tempo. Ben diversa dalla freddezza di mail e whatsapp

IL RACCONTO. Tra bollette, multe e pubblicità compare una cartolina. Un'esperienza speciale, prima data per scontata

In Inghilterra nel 1840 fu introdotta una tariffa postale uniforme con un francobollo adesivo. L’iniziativa portò a un incremento dell’efficienza del servizio postale nazionale, ma a livello internazionale vi erano ancora frammentazioni e regolamentazioni territoriali che limitavano un’ampia diffusione dello stesso. Per cercare di arginare queste difficoltà, si tenne una conferenza internazionale a Parigi che sancì gli accordi generali tra Stati europei ed americani che vi parteciparono. La conseguenza dei principi stabiliti a Parigi fu la firma del Trattato di Berna del 1874 che unificò i vari servizi postali dei Paesi presenti in un solo territorio postale regolamentato per lo scambio reciproco della corrispondenza.

L’annuale Giornata Mondiale della Posta dal 1969, quindi quest’anno ricade la 55° edizione, si celebra in tutto il mondo il 9 ottobre per commemorare la fondazione dell’Upu proprio nel trattato di Berna del 9 ottobre 1874 ed evidenziare il ruolo fondamentale dei servizi postali nello sviluppo della vita sociale ed economica. Infatti il compito dell’Upu era ed è quello di assicurare, coordinare e gestire gli scambi postali, finanziari ed elettronici in tutto il mondo; quest’anno si celebra il 150esimo anniversario dalla sua nascita e per l’occasione è stata fatta una cartolina e dieci annulli speciali.

È risaputo che la messaggistica epistolare, qualunque mandante e natura abbia, dovrebbe  avere la caratteristica della rapidità di consegna con l'impiego dei mezzi di trasporto sempre più all'avanguardia… ma a Busto negli ultimi 10 anni la posta arriva  sempre più a singhiozzo. Da molto i cittadini si interroga sulle cause di questa situazione.

Fatto  sta che a casa mia passano 5 o 6 giorni con la casella della  posta completamente   vuota e poi arriva un giorno in cui la casella straborda di lettere, avvisi, comunicazioni…

Va  detto e riconosciuto che oggi quello che riceviamo di cartaceo sono per  lo più multe, bollette e pubblicità: le lettere arrivano sul computer, le immagini ricordo di vacanze su WhatsApp, sconti e offerte su apposite app, avvisi e promemoria tramite alert di  riferimento, richieste di appuntamenti via

e-mail… ormai la posta cartacea è sempre meno perché è più economico e  immediato usare i supporti tecnologici, e questo potrebbe  essere una motivazione valida e giustificativa al quesito di qualche riga sopra. È giusto stare al passo coi tempi, tuttavia penso che a volte  la freddezza dell’evoluzione tecnologica sia a discapito del calore dei rapporti umani tra persone.

Tu, lettore di questo articolo, ti ricordi l’emozione nel ricevere una cartolina di saluti da una località vacanziera? Qualcuno che ha pensato a te, ha usato parte del suo tempo nella scelta dell’immagine più bella e rappresentativa, ha speso soldi per comprarla e per il francobollo, ha scritto a mano un semplice messaggio,  ha cercato la buca postale per spedirla... il tutto per dimostrarti che per lei/lui/loro sei importante, e tu nel riceverla ti senti importante!

Questo è quello che  mi è successo qualche settimana  fa  quando con mia grande sorpresa e un immenso piacevole stupore ho trovato nella casella postale di casa una cartolina indirizzata a me. Era la mia amica bergamasca Caterina che a inizio settembre era andata in vacanza sulle Dolomiti e si è ricordata di me mandandomi una cartolina di saluti. Tra le mani avevo qualcosa di raro e prezioso, qualcosa che mi valorizzava, qualcosa che in passato davo per scontato ma qualcosa che ora ho rivalutato.

Le bistrattata missiva cartacea ha sempre un suo fascino. Il suo invio  a qualcuno che vive lontano è un’esperienza unica e speciale, sia per il mittente sia per il ricevente, che non può essere sostituita dai messaggi freddi e dozzinali di mail e WhatsApp, indipendentemente dalle parole che  racchiudono. Come disse Grace Hopper, matematica e informatica statunitense del Novecento:  «La posta è un servizio che non può essere sostituito da nessun altro mezzo di comunicazione».

Ritengo che essa, spesso considerata antica e superata, sia tutt’ora un servizio essenziale nel mondo perché permette di rimanere in contatto, nonostante la distanza e la possibilità economica di ciascuno. La cara vecchia posta è la sicurezza del passato nel XXI secolo.

Valentina Bottini

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