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Busto Arsizio | 09 ottobre 2024, 08:00

Ancora in coda, sarà colpa della gara ciclistica. Ah no, sono le scuole

A Busto scorrono i commenti al vetriolo sulla Tre Valli come su altre manifestazioni sportive accusate di intralciare il traffico. Manifestazioni straordinarie, ma sui disagi ordinari si è ancora troppo indietro nel trovare soluzioni (e cambiare abitudini)

Code nella zona di via Foscolo

Code nella zona di via Foscolo

Devo raggiungere l'area della Tre Valli Varesine, senza incappare nelle zone proibite per la Tre Valli Varesine. Studio il piano viabilità, il secondo proposto "da maltempo", e intanto elaboro un piano B personale tenendomi alla larga dalle vie interessate.

Ho fretta, come tanti, come tutti, ma il mio sogno di arrivare sul posto tempestivamente sembra infrangersi di fronte a una coda tra via Foscolo e via Ariosto. Là in fondo si scorgono i lampeggianti delle forze dell'ordine, tuttavia la ragione di questo lento procedere non è legata alla gara ciclistica o non solo. 

È un déjà vu, anzi una costante di questa zona di Busto Arsizio: l'ingorgo legato alla presenza delle scuole (LEGGI QUI). E nemmeno solo in questa zona. Se la recente Settimana della mobilità ha celebrato i progressi in alcuni istituti (LEGGI QUI) o all'Ite Tosi si è lanciata una viabilità innovativa (LEGGI QUI), altrove queste possibilità rappresentano un miraggio. 

In diversi casi, ci si trova di fronte a situazioni pesanti, tra nervosismo, clacson, soste che diventano un tormento. Non fanno bene all'ambiente, queste ultime (mica vuoi spegnere il motore con il freddo che fa), né costituiscono un messaggio educativo per i ragazzi che scivolano dall'auto alla scuola.

Ieri - al netto della sospensione della Tre Valli maschile per il maltempo - il nervosismo e l'insofferenza scorrevano in rete e tra le risposte abbiamo pubblicato quella di Antonio Sechi (LEGGI QUI). Oggi ci chiediamo se ad esempio quei genitori che portano il figlio fin sulla scale della scuola a momenti, si rendano conto di creare disagio agli altri, a chi va al lavoro o si reca in altri luoghi magari di fretta quanto o più di lui. Per non parlare di chi piazza la macchina sull'angolo della strada o scippa il posteggio dei disabili, «per poco», quel poco che diventa poi interminabili minuti per il pericolo che procura e per il diritto altrui che calpesta.

Con una differenza rispetto alla Tre Valli o ad altre manifestazioni sportive: quelle durano un giorno, mentre la ressa sotto scuola è come un diamante, ovvero per sempre. Così, invece di incavolarsi sullo straordinario, ci si potrebbe soffermare razionalmente sull'ordinario. Ciascuno di noi. Non solo chiedendo al Comune un'azione, ma anche sollecitandola a se stessi.

Ma. Lu.

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