«Siete meravigliosi...». La voce di Franca Garavaglia accompagna l'attesa della partenza per la Corsa della speranza al Museo del Tessile di Busto Arsizio, organizzata dalla Fondazione Bianca Garavaglia Ets.
Speranza, una parola ripetuta dalla mamma di Bianca: «Dobbiamo aiutare i nostri bambini con tanta gioia e speranza». Nel parco si stanno radunando una marea di persone - e anche parecchi amici a quattro zampe - che indossano la maglietta della corsa. Partecipanti di ogni età, famiglie, ciascuno sa che darà il meglio per il percorso che potrà e vorrà fare. Di corsa anche il vicesindaco e assessore allo Sport Luca Folegani e l'assessore all'Economia Alessandro Albani.
E aspettando i verdetti dei vincitori nella parte competitiva, tutti hanno dato ciò che conta e quindi tutti hanno raggiunto il traguardo più importante: aiutare la Fondazione impegnata per la ricerca a fianco dei bimbi colpiti dalle malattie oncologiche.
La Corsa della Speranza esiste da oltre trent’anni in molti Paesi, fiorita in Canada dove il giovane Terry Fox, privo di una gamba perché amputata a causa di un tumore osseo, decise di attraversare tutto il suo paese, con una protesi di metallo, per sensibilizzare la popolazione in favore della lotta contro il cancro. Non riuscì a portare a compimento la sua impresa eroica, ma il suo esempio fu contagioso. La Fondazione Bianca Garavaglia nel 2019 ha dato il via alla prima edizione con 1.500 iscritti, provenienti anche da altre regioni. Oggi un nuovo record.
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