Cultura - 24 settembre 2024, 08:15

L’Urlo di Munch apre la stagione dell’Università cittadina

Sarà Chiara Prevosti a illustrare la vita, le opere e i tormenti del grande artista, mercoledì 25 settembre, al museo del Tessile. L’incontro in preparazione alla visita guidata a Palazzo Reale

È una delle opere più iconiche della storia dell’arte contemporanea. Quell’opera che, nata da una passeggiata con amici al calar del sole quando all’improvviso il cielo diventa color sangue, ha fatto “gridare” a Munch l’ispirazione per il suo “Urlo”. Di questo si parla mercoledì 25 settembre al museo del Tessile (ore 15.30) con l’Università cittadina per la cultura popolare.

A illustrare la genialità dell’artista norvegese sarà Chiara Prevosti.

Che esordirà riprendendo la celebre frase di Munch: “Camminavo lungo / la strada con due / amici - poi calò / il sole. / Il Cielo / si fece / all'improvviso rosso sangue.

Mi arrestai, appoggiandomi / contro la balaustra mortalmente / stanco - il fiordo nero-blu / e la città / erano lambiti di lingue di sangue.

I miei amici proseguirono / e io rimasi immobile / tremante / d'angoscia / e udii echeggiare / attraverso / la natura / un immenso infinito / grido”.

Ma in quale contesto è nata un’opera così rappresentativa della crisi e delle novità tra fine Ottocento e inizio Novecento?

«La mostra milanese aperta da qualche giorno a Palazzo Reale, complice di straordinari prestiti dal museo Munch di Oslo – spiega Chiara Prevosti - mette in fila una serie straordinaria di quadri e incisioni per raccontare la vicenda biografica e artistica del più grande autore norvegese. Nato nel 1863 e morto nel 1944, con lunghi soggiorni a Parigi e Berlino e qualche incursione anche in Italia, Edward Munch diventa l’interprete ideale di una società in profondo mutamento. La sua pittura, dopo una partenza naturalista, si fa interprete delle più profonde angosce esistenziali: non solo l’Urlo, ma anche opere come Malinconia, Disperazione o Gelosia, traducono con colori accesi e linee tormentate i sentimenti più intimi dell’artista e di una intera generazione. Le malattie, i lutti e le delusioni amorose che costellarono la sua vita trovano eco sia nelle opere pittoriche che nei suoi scritti, fonte preziosa per conoscerne l’animo».

Così l’intervento della Prevosti s’inserisce in un progetto più ampio: il sodalizio, presieduto da Carlo Magni, ha in programma il 15 novembre una visita guidata a Palazzo Reale di Milano. «La visita ci permetterà di godere dal vivo della sua arte – conclude la relatrice - seguiremo il filo della sua biografia, commenteremo le sue opere e ascolteremo le sue parole, che ci sembreranno ancora attuali e universali».

L.Vig.