Busto Arsizio - 23 settembre 2024, 20:09

«Quei ragazzini si sono fidati di noi. Dovevamo ritrovare subito le loro biciclette»

Dietro il successo di un intervento della Polizia locale di Busto (il secondo in pochi giorni contro i ladri di bici) una bella storia di sensibilità e fiducia ripagata verso due adolescenti

Una pattuglia della Polizia locale e il comandante Lanna

Una pattuglia della Polizia locale e il comandante Lanna

Gli agenti della Polizia locale di Busto, guidati dal comandante Stefano Lanna, hanno dato filo da torcere in pochi giorni due volte ai ladri di biciclette: davanti alla biblioteca e in viale Duca d'Aosta. In entrambi i casi è stato importante, dare un messaggio forte contro questo reato odioso, che spesso vede vittime i ragazzini o persone per cui quel mezzo è fondamentale per andare a lavorare e studiare.

Ma uno dei due episodi ha avuto un impatto particolare per la Polizia locale. Impegnata ulteriormente in questi giorni per la Settimana europea della mobilità con l'assessorato guidato da Salvatore Loschiavo e la viabilità connessa da gestire, non ha esitato un attimo quando ha visto presentarsi in Comando due adolescenti venerdì. 

I ragazzi piangevano, perché le loro biciclette avevano preso il volo in viale Duca d'Aosta. Ma subito avevano deciso che sarebbero andati dai vigili a denunciare cos'era accaduto. Nei loro occhi c'erano lacrime, come pure fiducia. Una fiducia che gli agenti hanno subito deciso di ripagare.

Già avevano ricostruito chi e dove potesse essere legato a quell'episodio. Il Gps poi ha dato una conferma. Ecco che gli agenti sono arrivati rapidamente a una persona che affermava di aver comprato la bicicletta. Sono scattati tutti i provvedimenti di rito e una denuncia per ricettazione.

Ma è successa la cosa più bella: sono state ricondotte ai ragazzini le bici. Poche ore dopo.   

Qualche giorno prima, la bicicletta di un adulto in biblioteca era sparita e ugualmente la Polizia locale era riuscita a identificare i ladri, un uomo e una donna, e a denunciarli in stazione (LEGGI QUI) con l'aiuto delle telecamere di sorveglianza.

Il primo episodio, con lo sguardo dei ragazzini che cambiava nel giro di poche ore, resterà però impresso negli agenti. E anche in quegli adolescenti. 

Redazione

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