«Il Pums non può fare paura». Parola di Salvatore Loschiavo, assessore alla Mobilità sostenibile. Il quale, nel corso del convegno “La città in Europa” organizzato questa mattina ai Molini Marzoli, ha citato quel Piano urbano della mobilità sostenibile che tanti grattacapo e malumori aveva creato nei mesi scorsi nella maggioranza bustocca. Fino alla riunione dello scorso aprile, durante la quale i rappresentanti dei partiti di centrodestra avevano di fatto “bocciato” il documento presentato (leggi qui).
Del tema le forze di maggioranza sono tornate a discutere più di recente. E questa mattina, nel convegno tenutosi nell’ambito della Settimana della Mobilità, l’assessore ha ammesso qualche errore di comunicazione e coinvolgimento delle anime politiche.
Loschiavo ha evidenziato che, di fatto, negli scorsi anni sono stati realizzati diversi tasselli di un piano che ancora non ha visto ufficialmente la luce. Un piano che, al momento della sua presentazione all’interno delle forze di maggioranza, è stato accompagnato da malumori. «Troppo di sinistra», era il giudizio di alcuni esponenti del centrodestra sulle politiche legate alla mobilità sostenibile attuate o programmate.
Una «polarizzazione» che non giova alla discussione, si potrebbe dire, per inserire nel contesto di Busto le parole usate da Loschiavo a proposito del dibattito nazionale sul limite dei 30 chilometri orari.
A sollecitare l’esponente di giunta è stato il moderatore Paolo Pinzuti, che gli ha chiesto che cosa avrebbe voluto realizzare in questi tre anni da assessore senza però esserci riuscito.
«Ho fatto tutto quello che mi ero prefisso – ha risposto Loschiavo –. Magari a una velocità diversa, ma esattamente tutto. Anche grazie a una struttura tecnica preparata e molto appassionata».
«All’inizio – ha proseguito – forse non si è capito fino in fondo dove si stava andando e allora abbiamo potuto dare un’accelerata enorme, realizzando 14 chilometri tra piste ciclabili, corsie ciclabili, introducendo case avanzate, senso unico eccetto bici. Elementi ripresi in Italia e all’estero. Ci siamo posti l’obiettivo di portare avanti degli elementi concreti sulla base di una progettazione globale. Noi in questi tre anni abbiamo realizzato diversi tasselli di un piano che avevamo già in mente e che poi concretamente ancora non abbiamo realizzato, perché il percorso del Pums a un certo punto si è bloccato».
Ma Loschiavo si è detto «estremamente convinto che se comunicato adeguatamente – in questo probabilmente noi abbiamo mancato – un piano non può fare paura. Anzi, un piano, che è la base di qualsiasi costruzione, deve essere condiviso da tutti. L’elemento fondamentale è la partecipazione. Non solo dei cittadini, che c’è stata, ma anche delle anime politiche. Forse il loro coinvolgimento non è stato adeguatamente sufficiente perché venissero digerite alcune cose che possono sembrare delle grandi novità ma che alla fine abbiamo già realizzato».
Il convegno
Il convegno ha occupato l’intera mattinata. In platea in Sala Tramogge tanti studenti che nel finale hanno anche partecipato al dibattito con domande e interventi particolarmente pertinenti. Con questa iniziativa è proseguito il programma già partito con le edizioni precedenti della Settimana della Mobilità e che - è l'obiettivo - continuerà ad arricchirsi e a essere alimentato attraverso tavoli di lavoro e confronti in risposta ai profondi cambiamenti, culturali e comportamentali, che il tema porta con sé.
Relatori qualificati si sono soffermati su ruolo delle città, recupero dello spazio urbano, transizione verde e digitale. Si è dato uno sguardo a casi di studio di altri paesi e, infine, la consigliera regionale Romana Dell’Erba, Daniele Colombo (direttore dell’Agenzia per il Tpl di Como, Lecco e Varese) e Loschiavo si sono confrontati su “Presente e futuro della mobilità”, con un intervento di Fabio Binelli di Anci Lombardia.