Inizia una nuova settimana in cui il tema centrale della politica bustocca sarà ancora il rimpasto di giunta, che al momento tarda ad arrivare.
Il 10 settembre è ormai abbondantemente alle spalle: entro quella data – dopo la discussione tra le segreterie regionali di Lega e Fratelli d’Italia che avevano rimandato la questione a dopo la pausa estiva – era attesa una svolta. Ma l’autunno è quasi alle porte e ancora non è dato sapere quale sarà il nuovo assetto della giunta del sindaco Emanuele Antonelli.
Dialogo ai piani alti
E tra le segreterie cittadine dei due partiti, da qualche tempo, regna il silenzio. La questione Busto Arsizio, semmai, è stata affrontata dai vertici provinciali e regionali. In particolare, settimana scorsa sarebbe ripresa la discussione tra il coordinatore lombardo leghista Fabrizio Cecchetti e l’omologo di FdI Carlo Maccari. Un dialogo evidentemente non risolutivo e che richiede un nuovo incontro fra i due.
Peraltro la situazione è stata ulteriormente complicata dalle turbolenze in arrivo da Tradate, dove il sindaco leghista Giuseppe Bascialla ha revocato le deleghe da assessore al meloniano Fabio Bascialla. Un caso non di poco conto di cui inevitabilmente hanno dovuto occuparsi Andrea Cassani e Andrea Pellicini, referenti provinciali di Lega e Fratelli d’Italia.
Il quadro della situazione
All’origine di tutto, come noto, c’è la volontà di Fratelli d’Italia di passare da uno a due assessori in virtù dell’allargamento del proprio gruppo consiliare, all’interno del quale, ormai due anni fa, è approdato l’ex leghista Massimo Rogora.
A farne le spese sarebbe dovuto essere uno dei tre esponenti di giunta del Carroccio: la vicesindaco Manuela Maffioli, Paola Reguzzoni, Giorgio Mariani.
La posizione della Lega, però, è quella di resistere e provare a salvare le tre caselle attualmente occupate. Una resistenza che è servita ad allungare i tempi e che, alla fine, potrebbe avere esito positivo. Con l’ipotesi maturata negli ultimi tempi di un avvicendamento – in questo caso tutto interno alla sezione di via Culin – tra il segretario cittadino Alessandro Albani e uno dei tre colleghi di partito oggi in giunta.
È chiaro che se per Fratelli d’Italia dovesse sfumare il secondo assessore, gli equilibri nel centrodestra di governo richiederanno altri interventi graditi ai meloniani. Quali? Potrebbe trattarsi di deleghe più “pesanti” e apprezzate dal circolo presieduto dal presidente Alberto Falciglia per il proprio assessore. Che – per questioni di quote rosa – dovrà essere necessariamente una donna. Tramonterebbe dunque l’ipotesi dell’ingresso nell’esecutivo del capogruppo consiliare Luca Folegani, a lungo in pole position, a favore di un turnover tra l’attuale assessore alle Politiche educative Daniela Cerana (non più in sintonia col circolo di via Daniele Crespi) e la consigliera Claudia Cozzi.
Per Folegani, militante di lungo corso nonostante la giovane età, potrebbe arrivare un incarico da consigliere delegato. Meno probabile, invece, che anche il ruolo di vicesindaco passi dalla Lega a Fratelli d’Italia, con la quantomeno inusuale accoppiata primo cittadino e vice.
E il vicesindaco?
Anche se gli equilibri numerici tra Lega e Fdi non dovessero mutare, la macchina del rimpasto si è avviata e pure tra le fila della lista Antonelli c’è fermento. Su questo fronte prevale la possibilità di un solo avvicendamento. Il nome, in questo caso, è quello del consigliere comunale Matteo Sabba. A lasciargli il posto sembra essere destinato Maurizio Artusa.
Ma a questo punto, numeri alla mano, la civica – rappresentata in Consiglio da sei esponenti contro i quattro di FdI e i tre della Lega – potrebbe chiedere di sfilare il vicesindaco al Carroccio a proprio vantaggio. Un’ipotesi che è già trapelata nelle discussioni informali dei giorni scorsi. Se dovesse prendere quota, il vice di Antonelli diventerebbe uno tra Mario Cislaghi, Salvatore Loschiavo e il neo-promosso Sabba.