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Busto Arsizio | 13 settembre 2024, 08:30

A lezione su Busto: Bumbasina in cattedra alle Fermi. E gli alunni cucinano una dolce polenta e bruscitti

Nei giorni scorsi i ragazzi di prima media hanno frequentato un laboratorio sulla città, riscoprendo edifici, piazze e parchi cittadini, cimentandosi con i piatti della tradizione e ascoltando i racconti della maschera bustocca

A lezione su Busto: Bumbasina in cattedra alle Fermi. E gli alunni cucinano una dolce polenta e bruscitti

Ieri mattina è suonata la prima campanella per gli alunni della secondaria Fermi di Busto Arsizio. Ma per qualcuno le attività legate alla scuola erano cominciate già da alcuni giorni.
Dallo scorso 3 settembre, infatti, l’istituto di via Rossini si è animato di nuovi volti e nuovi voci.

Gli alunni delle classi prime hanno frequentato due interessanti laboratori grazie al piano estate, progetto avviato da ministero dell’Istruzione per promuovere iniziative per gli apprendimenti, l’aggregazione, l’inclusione e la socialità, soprattutto nel periodo di sospensione delle lezioni.

I laboratori erano incentrati sulla scrittura creativa e sulla città di Busto Arsizio. Grazie al secondo, con la guida delle docenti Chiara Giudici, Elena Modesta Guidi e Francesca Meraviglia, i ragazzi hanno potuto conoscere nuovi aspetti della loro città.

Attraverso gite organizzate sul territorio hanno riscoperto gli edifici, le piazze e i parchi di Busto e hanno imparato a guardarli con occhi diversi. Sono entrati a contatto con le tradizioni del posto, specialmente quella culinaria, cimentandosi in prima persona in una versione dolce e casereccia della polenta e bruscitti. Ospite d'eccezione è stata Paola Crespi nei panni della Bumbasina, una delle maschere di Busto. La moglie del Tarlisu, oltre ad aver condiviso il dolce con gli alunni, ha anche tenuto una lezione tutta bustocca.

Momenti significativi per i ragazzi, per la maggior parte provenienti da paesi stranieri, che, soprattutto quando si sono trovati alle prese con la cucina e c’è stato un confronto sul cibo, hanno potuto notare qualche similitudine tra i piatti della tradizione contadina lombarda e quelli di paesi geograficamente molto lontani. «Non solo hanno appreso qualcosa in più del luogo in cui vivono – commentano dall’istituito guidato dalla dirigente Stefania Bossi – ma hanno anche condiviso tra loro e con i docenti storie e tradizioni, notando che queste sono più vicine e simili di quanto si potrebbe pensare».

Redazione

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