/ Calcio

Calcio | 06 settembre 2024, 20:49

VIDEO. Non chiamatelo solo tifo. Romanzo Inter, ovvero il calcio che rivendica la sua magia

Leo Turrini ha presentato il libro scritto con Michele Brambilla a SportivaMente, intervistato da Giovanni Toia: «Diventai interista nel nome di Mazzola grazie a papà»

VIDEO. Non chiamatelo solo tifo. Romanzo Inter, ovvero il calcio che rivendica la sua magia

Non chiamatelo solo tifo, è qualcosa di intimo e profondo che segna il percorso di un'esistenza e di una comunità. E non è un libro di statistiche, bensì di emozioni che vengono da lontano e che forse vogliono scuotere anche il futuro: «In questo libro abbiamo voluto rendere l’idea che la passione per il calcio è anche lo specchio della società». E della famiglia, del proprio cammino di vita, perché Leo Turrini (autore di “Romanzo Inter” con Michele Brambilla) a SportivaMente ha trasmesso quei brividi vissuti fin da bambino, quando papà – che era andato a vedere il grande Torino, poi tragicamente perito a Superga – diventa interista perché «gioca il figlio di  Valentino Mazzola».

Uno stile epistolare, quello del libro, come ha sottolineato il giornalista sportivo Giovanni Toia, di profonda fede interista a sua volta, che ha dialogato con lo scrittore dopo la presentazione del nostro Gabriele Galassi.

Nella biblioteca G. B. Roggia, dunque, per il Festival dei libri sportivi – organizzato dall’Associazione Culturale Territori in collaborazione con MoreNews Gruppo Editoriale e Associazione Culturale CUADRI, affiancati e supportati da Comune di Busto Arsizio, Camera di Commercio di Varese-Varese Sport Commission e Paglini Store – il calcio ancora una volta ha trasmesso la sua naturale magia che quest’epoca sembra spesso soffocare. A dare il benvenuto la vicesindaco Manuela Maffioli e ha ribadito il valore di un festival che unisce sport e libri; tra l’altro, Maffioli è di fede nerazzurra come il suo collega, l’assessore allo Sport Maurizio Artusa. In prima fila inoltre la vicepresidente della Provincia Valentina Verga e il consigliere comunale Roberto Ghidotti, caso singolare di tifoso visto che è milanista ma come seconda squadra sostiene l'Inter, e naturalmente la presidente del club di Busto Betty Borroni.

Il bello di questa magia che affiora da lontano è che la fede calcistica unisce, non divide. «Io e Michele ci siamo chiesti: cosa ha rappresentato l’Inter nelle nostre vite, da quando eravamo bambini – racconta Turrini - il primo gol dell’Inter che ho visto in tv, a cinque anni io, era di Mazzola». E ancora, ecco quel 7 maggio 1978 in cui Giacinto Facchetti annuncia il ritiro: «Era l’ultima domenica in cui Aldo Moro era ancora vivo». Ecco il calcio che si intreccia con la vita individuale, ma anche di una società.

E ancora, Corso, Herrera, Prisco con aneddoti e pagine indimenticabili. Persino un accenno a Maradona fa Turrini a SportivaMente perché quando il Napoli lo compra va a fare un’amichevole a Modena, dunque nella sua terra (è nato a Sassuolo): «Hanno chiuso tutte le pizzerie della provincia quella sera». Precisa ancora Turrini: «Non voglio fare il nostalgico, sono stato alle Olimpiadi di Parigi. Ma è vero che il pallone di una volta era molto più romantico».   

Non è mancato un omaggio a Busto, all’inizio. Che tra l’altro aveva una storica sede dell’Inter Club nella vicina piazza Vittorio Emanuele. Turrini ha poi ricordato quando fu mandato a una trasferta del Modena in casa della Pro Patria e la sua squadra subì una sconfitta, ma soprattutto «ci fu un diluvio apocalittico». E poi, sempre papà, che gli trasmise l’attenzione alla maglia dei tigrotti, così unica. 

È stato un viaggio nella storia e anche nel sentimento «perché la cosa importante è questa, la bontà del sentimento, quando si ama qualcosa senza esigere un tornaconto». Vale per il calcio, ma anche per la Formula 1 ad esempio e ha confessato Turrini, il «magone» (quello buono, di gioia) quando ha vinto Leclerc a Monza.

GUARDA IL VIDEO

Ma. Lu.


Vuoi rimanere informato sulla Pro Patria e dire la tua?
Iscriviti al nostro servizio gratuito! Ecco come fare:
- aggiungere alla lista di contatti WhatsApp il numero 0039 347 2914992
- inviare un messaggio con il testo PRO PATRIA
- la doppia spunta conferma la ricezione della richiesta.
I messaggi saranno inviati in modalità broadcast, quindi nessun iscritto potrà vedere i contatti altrui, il vostro anonimato è garantito rispetto a chiunque altro.
VareseNoi.it li utilizzerà solo per le finalità di questo servizio e non li condividerà con nessun altro.
Per disattivare il servizio, basta inviare in qualunque momento un messaggio WhatsApp con testo STOP PRO PATRIA sempre al numero 0039 347 2914992.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A SETTEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore