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Lettere | 29 luglio 2024, 16:02

«Egregio sindaco, non mi arrampico sugli alberi ma sono contrario ai campi da padel»

La lettera inviata da un cittadino a Emanuele Antonelli dopo il dibattito in Consiglio comunale sui campi che dovrebbero essere realizzati a Sacconago

«Egregio sindaco, non mi arrampico sugli alberi ma sono contrario ai campi da padel»

Campi da padel (e calcetto) a Sacconago. Dopo la discussione in Consiglio comunale, riceviamo e pubblichiamo le riflessioni di un cittadino che ha letto sulla stampa il racconto del dibattito in assise e ha voluto scrivere al sindaco Emanuele Antonelli.

In particolare, mi ha molto colpito l’affermazione: «io quando amministro non posso basarmi su tre persone che si arrampicano sugli alberi. La quasi totalità dei cittadini vuole questi campi. Per qualcuno salvare un albero è più importante di governare una città. Per me no. Io devo pensare agli 83.950 cittadini che vogliono l’intervento».

Se la frase riportata dai media fosse corretta sarebbero numeri perlomeno singolari e di cui sarebbe interessante risalire alle fonti. Sicuramente, a Sacconago, quartiere in cui risiedo e in cui deve essere realizzata l’opera, vedo un dibattito piuttosto vivace, nonché un discreto dissenso tale da non avvalorare i numeri citati.

Da semplice cittadino, mi permetto, cogliendo lo spunto di questa discussione relativa ai campi, di darle un paio di consigli non richiesti che spero possano esserle utili nel migliorare il suo lavoro di amministrazione.

1° - Parlando da membro dell’associazione genitori scuole “Pieve di Cadore”, fa molta rabbia, vedere che si spendano 744 k€ di soldi pubblici (di cui 44 a carico del comune) per dei campi da padel, mentre per sostituire delle veneziane di una scuola comunale i genitori debbano pagarsele di tasca propria perché il comune non ha soldi. Al netto dei tecnicismi dei bandi e dei loro vincoli, la priorità delle opere per la comunità è importante e un buon politico non può prescindere da questo tipo di considerazioni quando fa le sue scelte, se si vuole veramente riavvicinare la gente alla politica. Faccio fatica a credere che la gente preferisca il padel a delle scuole decenti.

2° - In termini di ascolto di quello che vuole veramente la città non mi affiderei al concetto che solo chi si arrampica su albero è scontento o in dissenso, perché seguendo questo sillogismo dovrei dedurne che a Busto Arsizio non ci siano persone che chiedano opere decisamente più importanti e che interessano una platea di utenti ben maggiore del padel, tra cui:

  • Servizi efficienti
  • Più aree verdi
  • Investimenti nell’edilizia scolastica (vedere sopra)
  • Efficientamento delle spese pubbliche (Es. riscaldamento scuole non regolabile)
  • Uffici dell’anagrafe accessibili anche in orari per cui un lavoratore non debba prendere ferie
  • Tempi di attesa per rinnovare la CIE dell’ordine di giorni e non di mesi
  • Niente spazzatura per strada
  • Piste ciclabili vere e non solo definite con una striscia bianca sull’asfalto
  • Niente buche per le strade e piazze (vedere alla voce piazza Vittorio Emanuele)
  • Una zona industriale sud libera da rifiuti, discariche abusive ed erba alta 2 metri
  • etc

Mi perdoni, se sono stato un po’ polemico in qualche passo di questa mia, ma ci tenevo a farle conoscere l’opinione di un cittadino che pur non arrampicandosi sugli alberi è in assoluto disaccordo con la costruzione di campi a scapito di un’area verde molto amata dai "sinaghini", quando a Busto ci sono decine di aree dismesse e abbandonate sui cui si potevano costruire. Un cittadino in disaccordo con lo spendere 744 k€ di soldi dei contribuenti quando ci sono decine d’interventi che veramente la città chiede e decisamente più prioritari e d’interesse per la comunità (vedere lista sopra). Un cittadino che ritiene, che quei 744 k€ possano essere spesi decisamente meglio.

Sono certo che ci sono molti altri cittadini come me, ma che lei ha incluso nel novero di quei 83950 che vogliono l’opera, semplicemente perché silenziosi.

Grazie per la cortese attenzione e buon lavoro

Cordiali saluti

Matteo Castelli

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