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Cultura | 27 luglio 2024, 14:05

“Plasticamare” alza il sipario del San Giovanni Bosco

Sarà all’insegna del green lo spettacolo che l’11 ottobre inaugura la rassegna del palcoscenico di Sant’Edoardo. Anche quest’anno, riconfermata la compagnia “Teatro in mostra”. La direttrice artistica Laura Negretti: «Debutteremo con un’anteprima nazionale». Ecco gli altri spettacoli

“Plasticamare” alza il sipario del San Giovanni Bosco

Tematiche green, contro la violenza sulle donne, classici, commedie brillanti, amore. Cinque spettacoli, cinque argomenti diversi per la stagione teatrale del San Giovanni Bosco a Busto Arsizio che anche quest’anno ha confermato la direzione della stagione di prosa per adulti a Teatro in mostra.

Così, forti del successo della passata stagione caratterizzata da un continuo crescendo che ha coinvolto non solo il pubblico del quartiere di Sant’Edoardo ma anche esterni, gli attori tornano a calcare il palcoscenico di via Bergamo.

Lo fanno a partire dall’11 ottobre quando va in scena in anteprima nazionale, un debutto assoluto: “Plasticamare”. Si tratta di uno spettacolo sulla tematica green rispolverano un classico della letteratura di Hemingway. Dalla rilettura del ”Vecchio e il mare” riemerge il sacro rapporto tra uomo e natura.

Dall’estrema attualità alla commedia brillante: l’8 novembre va in scena “No, non è la gelosia”. Sempre di amore non si poteva non parlare nella festa degli innamorati: il 14 febbraio, Teatro in mostra” rilegge la storia della regina dei romanzi rosa Liala e il suo amore per l’asso dell’aviazione italiana Vittorio Centurione Scotto, morto tragicamente nel lago di Varese. Da “In arte Liala” alla festa delle donne: per il gentil sesso il cast porta in scena il 7 marzo Barbablu 2.0, cavallo di battaglia, che rielabora la favola parlando della violenza contro le donne.

Dulcis in fundo, il 5 aprile un superclassico “L’ultima notte di Antigone”, un adattamento in chiave moderna di un capolavoro della tragedia greca, un mix di teatro-danza con teatro di parola.

Inizio spettacoli ore 21.

Plasticamare: la scheda

Di MARCO FILATORI – REGIA OMAR NEDJARI – CON DIEGO PAUL GALTIERI E LAURA NEGRETTI – SCENOGRAFIE E PIANO LUCI ARMANDO VAIRO – PRODUZIONE TEATRO IN MOSTRA

Con i “se” non si fa la storia, d'accordo. Ma di certo si fanno delle ipotesi affascinanti e poetiche. E a volte anche terribilmente inquietanti.

Ecco quindi il nostro “se”: come avrebbe scritto Ernest Hemingway il suo capolavoro “IL VECCHIO E IL MARE” se fosse vissuto oggi?

Di quale mare e di quale pescatore avrebbe parlato?

La nostra conclusione, anzi certezza, è che avrebbe raccontato dell'abuso, della violenza, dello svuotamento di mari e oceani. E che tra le molte - troppe - possibilità ci piace pensare che si sarebbe concentrato sulla plastica come elemento di aggressione.

Le tristemente famose “isole di plastica” sono otto e hanno dimensioni sconvolgenti.

Per esempio, una delle due che si trovano nell'Oceano Pacifico è stimata da un minimo di 700.000 km² fino a più di 10 milioni di km². Le dimensioni di Spagna e Portogallo assieme. E come questa ce ne sono sette negli altri oceani.

Agglomerati di rifiuti plastici che le correnti hanno coagulato in isole.

Quanti anni ci vorranno prima che tutti gli oceani ne saranno ricoperti?

Noi  siamo certi che Hemingway non sarebbe rimasto indifferente a questa follia. Quindi abbiamo deciso di prendere il suo romanzo “IL VECCHIO E IL MARE” e adattarlo per raccontare quello che ci preme: la lenta agonia dei mari, che rischia di essere il nostro suicidio come razza umana.

Questo avrebbe scritto Hemingway!

Laura Vignati

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