Terreni allagati, ulteriori ritardi nelle semine dei raccolti, cronoprogramma saltato e colture compromesse, compreso il taglio del fieno e la raccolta dei cereali autunno-vernini laddove l'eccesso di pioggia ha provocato gravi problemi di allettamento. Sembra un bilancio di guerra, invece è la cronaca stretta di un'estate da dimenticare per le province del settentrione lombardo: lo è ancora di può dopo il colpo di grazia dell'ultimo fine settimana.
Situazione particolarmente drammatica nella zona rivierasca del lago Maggiore, da Angera ad Arcisate, dove si è registrata una vera e propria alluvione nelle campagne: sommersi i campi di molte realtà agricole della zona, dalla Società Bergamaschi ai terreni di Giacomo Vinoni: “Il territorio di Arcisate è stato l'epicentro di una situazione mai vista, un'ecatombe che dal cielo ha colpito le campagne con 212 mm di pioggia caduti in poche ore. È l'area dove ha piovuto di più in una domenica da dimenticare. Il risultato? Campi di mais allagati a poche ore dalla fine delle semine, la situazione è un po' così per tutti: sabato lavori finiti, domenica l'acqua ha dilavato tutto. Saltato anche il raccolto di erba medica, pronta da tagliare, con campi invasi dall'acqua laddove non si era mai visto nulla di simile. In quarant'anni una situazione del genere non l'ho mai sentita nemmeno raccontare. I danni ammontano a decine di migliaia di euro per ogni impresa colpita. A peggiorare la situazione è stata l'uscita dagli argini del torrente Bevera, in ordine al quale sono urgenti gli interventi di pulizia dell'alveo: ma ottenerli sembra quasi impossibile”.
Poco lontano dai terreni di Vinoni ci sono i campi di Paolo Martinelli: anche qui la furia del tempo è arriva nel mezzo di un'annata da dimenticare, dopo mesi di invasioni nei campi da parte dei selvatici che imperversano nella zona.
Situazione difficile anche al confine con il Comasco, zona Mulini e Maguallo di Cantello, più a macchia d'olio: qui per fortuna non risultano compromesse le asparagiaie del tipico asparago bianco, ma diversi campi risultano comunque invasi dall'acqua.
Anche l'estate 2024 accentua dunque la tendenza di un clima pazzo dopo che i 2023 è stato accompagnato da una media di oltre 9 eventi estremi al giorno lungo la Penisola, tra grandinate, trombe d’aria, bombe d’acqua, ondate di calore, gelate improvvise e tempeste di vento, secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Eswd. Il settentrione lombardo risulta tra le aree più colpite “con almeno un evento disastroso che si ripete nel corso dell'estate, da qualche anno a questa parte: anni di siccità, anni di alluvioni, anni di grandinate distruttive. Così la sopravvivenza delle aziende agricole è davvero in pericolo” commenta il presidente di Coldiretti Varese Pietro Luca Colombo. A livello globale lo scorso anno è stato peraltro il più caldo mai registrato da quando ci sono rilevazioni scientifiche, con la temperatura media di 1,45 gradi centigradi sopra i livelli pre-industriali, secondo il rapporto dell’Organizzazione meteorologica internazionale.