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Busto Arsizio | 29 giugno 2024, 11:00

L’appello a tutti i “Carli” di Busto Arsizio per salvare la statua del Borromeo

L’architetto Carlo Valentini propone di creare un’associazione per la raccolta fondi. Si potrebbe pensare o di restaurare la statua o di sostituirla con una in marmo o bronzo. Inoltre andrebbe sistemata la piazzetta antistante

L’appello a tutti i “Carli” di Busto Arsizio per salvare la statua del Borromeo

La statua di San Carlo è in degrado: o va restaurata oppure sostituita, ma occorre dar vita a un’associazione che s’interfacci con le autorità. L’architetto Carlo Valentini non se ne sta con le mani in mano davanti a un monumento che ha segnato la storia di Busto Arsizio: la statua di San Carlo Borromeo nell’edicola di via Matteotti. La proposta è quella di riunire i “Carli” di Busto Arsizio e creare un sodalizio che, come quello nato per salvare Cascina Burattana o l’associazione Riabitare per difendere la Cascina dei poveri, salvi la statua del santo, formalizzando l’operazione e raccogliendo fondi.

Dunque l’appello è rivolto a tutti gli abitanti di Busto Arsizio con il nome di Carlo o Carla che possano onorare il proprio nome ricordando il santo che nel Seicento aveva visitato la città. Si tratta di un bene di proprietà comunale, con i problemi legati anche al demanio. Insomma un’associazione ci vuole.

Occorre decidere in primis cosa fare della statua. «Si potrebbe pensare o di restaurarla con il Laboratorio San Gregorio, specializzato nel settore – spiega l’architetto Valentini – oppure sostituirla con un’altra creata con un materiale resistente: marmo o bronzo. La statua infatti è di gesso, un materiale molto deteriorabile. Il che non significa violare un qualcosa di storico, visto che originariamente nel Seicento non c’era la statua, bensì un affresco, poi sostituito probabilmente nell’800 dalla statua».

Non solo: «Andrebbe sistemata anche la piazzetta antistante – precisa – Una ventina di metri quadrati che potrebbero essere sistemati mantenendo l’attuale pavimentazione in ciottoli e disegnando la sagoma dell’antico pozzo, visto che questo era un punto di ristoro per coloro che erano diretti a Samarate e Gallarate. Inoltre, la proposta è quella di rendere indipendente dalla casa confinante la statua, ora appoggiata all’abitazione. L’edicola, invece, è in buono stato: necessita di un semplice rinfresco».

Laura Vignati

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