- 16 maggio 2024, 08:00

Milan un futuro alla Cipollini e Petacchi? Più che prematuro, però...

Il 23enne friulano fa il bis con una volata sontuosa e si sprecano gli accostamenti. Nella tappa di Fano tanti saliscendi, spazio agli attaccanti?

Photo credits: LaPresse

L'Italia del ciclismo ha un velocista degno di nota. È potenza pura, forse non è bellissimo a vedersi, ma quando accende il motore è difficile da battere. Soprattutto in volate così lunghe. In un finale di tappa più che nervoso con un rettilineo interminabile.

Jonathan Milan sta dimostrando di essere un corridore moderno e non è scontato dire che un medagliato d'oro nell'insegnamento a squadre su pista, per forza di cose sia il più veloce anche nelle corse su strada. Non è sempre così. Perchè bisogna essere intelligente e dopo tanti piazzamenti e qualche errorino dello scorso anno sta dimostrando di essere cresciuto.

Come siamo abituati a fare ci viene subito di pensare a due mostri sacri della velocità italiana: Mario Cipollini e Alessandro Petacchi. Il Re Leone, un fuoriclasse, ha vinto 42 tappe al Giro, 12 al Tour e 3 alla Vuelta (senza dimenticare tutto il resto del palmares, tra cui il Mondiale di Zolder del 2002). Alejet invece 22 nella corsa Rosa (27 totali, 5 revocate), 6 al Tour e 20 alla Vuelta. Con 179 successi totali in carrierà, è dietro solo di 10 vittorie proprio a Cipollini (Moser a 273, Saronni 193).

Super Mario vinse la prima tappa al Giro a 22 anni, Petacchi a 29 (a 26 anni nella Vuelta).

Quei 22 anni che aveva lo scorso anno Milan quando si portò a casa la prima vittoria a San Salvo.

Un caso? È ancora all'inizio, ne ha da mangiare di asfalto. Però ha davanti una carriera che promette strabene, ma non si dimentichi di una cosa. Lui mette la ciliegina sulla torta ma il dolce lo compone il treno e senza i Consonni, gli Stuyven, i Theuns (come erano stati, su tutti, Mario Scirea, Giovanni Lombardi e Marco Velo), non si va da nessuna parte.

 

IL COMMENTO TECNICO di Marco Rebagliati:

Tappa 12,  saranno 193 i chilometri da percorrere, da Martinsicuro a Fano. La tappa dei muri, si continuerà a risalire l'Italia lungo l'Adriatico ma oggi i corridori troveranno un continuo saliscendi fatto di brevi ma dure salite dove alla fine verranno fuori i corridori che avranno ottime gambe. Una tappa dove gli attaccanti potrebbero avere spazio e quindi anche oggi assisteremo a una partenza con numerosi tentativi di fuga perché chi vuole vincere la tappa dovrà farsi trovare là davanti.

 

Photo credits: LaPresse

Luciano Parodi