Nella mattinata di oggi, sabato 23 marzo, alcuni castellanzesi si sono riuniti di fronte al comune per rimarcare ancora una volta quanto la centrale di cogenerazione presente all’interno dell’ex polo chimico rappresenti un disagio importante per la vita di diverse famiglie.
Secondo i rappresenti del gruppo, infatti, il rumore e le vibrazioni, percepibili quando l’impianto è in funzione, raggiungono livelli tali da inficiare seriamente la qualità della vita di chi abita nelle sue vicinanze.
«Con soli due motori su quattro in azione – raccontano i residenti – le porte e le finestre vibrano e, in alcuni casi, soprattutto ai piani più alti, è proprio "tutta la struttura della casa a vibrare"; è inutile dire che questo causa un rumore pressoché costante, che va ad unirsi a quello prodotto dalla centrale, rendendoci quasi impossibile vivere all’interno delle nostre case».
Un costante fastidio di quel tipo, dicono, impedisce di dormire di notte e influisce pesantemente sulle normali attività quotidiane, tanto da portare alcune delle persone che abitano nei dintorni a cercare ogni tipo di soluzione per mitigare, almeno in parte, i disagi.
«Ci sono alcuni che tengono i condizionatori accessi anche d’inverno per cercare di coprire con il loro rumore quello che proviene da fuori – proseguono i manifestanti – altri vivono in casa con le cuffie, ma nulla di tutto ciò serve.
Alcuni di noi rinunciano alla possibilità dello smartworking perché lavorare da casa in queste condizioni è impossibile, ed altri hanno difficoltà nei loro regolari lavori diurni, a causa del fatto che ci sono notti in cui non riusciamo a riposare nemmeno per qualche minuto».
Gli abitanti di via Pomini, via Brambilla, via San Giovanni, via Montello e via Tito Speri - quasi trecento famiglie - hanno voluto portare il loro disagio anche ad inizio settimana in consiglio comunale (LEGGI QUI), chiedendo all’amministrazione di intervenire per fare in modo che la vita all’interno della propria casa torni alla normalità.
«È più o meno un anno che andiamo avanti cosi – sottolineano – e sinceramente non possiamo più vivere in questo modo; uscire sul balcone, aprire le finestre e vivere gli spazi aperti è impossibile, e anche tra le mura domestiche la situazione è insostenibile.
Lunedì sera il sindaco ha ripercorso le tappe di quanto fatto sin ora per risolvere la situazione ma, nonostante questo, i disagi sono gli stessi di prima e la nostra vita è ancora un incubo; è necessario fare qualcosa per far cessare tutto questo, e subito».