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Busto Arsizio | 22 marzo 2024, 18:40

Ragazzi on the road: «Un progetto che mi ha fatto capire che i poliziotti non sono nemici»

C’era anche la vicecapo della Prefettura Geltrude Corsaso alla conclusione del progetto che ha coinvolto una trentina di studenti della Provincia e tre ragazzi di Busto Arsizio. «Quando si responsabilizzano i ragazzi, facendoli mettere nei panni di una divisa e facendo toccare con mano il lavoro, si ottengono risultati. La realtà educa»

Ragazzi on the road: «Un progetto che mi ha fatto capire che i poliziotti non sono nemici»

«Se prima vedevamo i poliziotti come nemici, ora abbiamo apprezzato il loro lavoro, il modo di approcciarsi alla gente, l’impegno quotidiano che sempre dimostrano per la nostra sicurezza. Un’esperienza da dieci e lode». Sono soddisfatti i ragazzi “on the road” che per qualche giorno hanno vestito i panni di una divisa. Sono contenti della loro esperienza fianco a fianco di poliziotti, forze dell’ordine che venerdì e sabato hanno “scortato” alla scoperta del loro lavoro.

E a suggellare il progetto questo pomeriggio è arrivata a Busto Arsizio la vicecapo di Gabinetto della prefettura di Varese Geltrude Corsaso. Insieme a lei, il fondatore del progetto” Ragazzi on the road” , il giornalista Alessandro Invernici. A fare gli onori di casa, il sindaco Emanuele Antonelli, l’assessore alla sicurezza Salvatore Loschiavo e il comandante della polizia locale Stefano Lanna.

È importante responsabilizzare i ragazzi – ha osservato la dottoressa Corsaso – Il fatto che abbiano affiancato le forze dell’ordine, che si siano messi nei panni di una divisa, li ha resi ancora più consapevoli. La realtà educa. Devo constatare che c’è stata una notevole estensione sul territorio di questo progetto. Le scuole stanno rispondendo molto bene. Speriamo che possa estendersi ulteriormente, anche se abbiamo verificato un interessamento anche nelle zone di frontiera, come Luino». «Non è il caso di Busto Arsizio – fa notare Invernici – Ma sarebbe opportuno coinvolgere sul territorio anche le teste calde».

Dunque un  progetto che è piaciuto. È piaciuto a Davide Banfi dell’istituto Siai Marchetti: «All’inizio quando me lo hanno proposto ero un po’ titubante, poi sono stato coinvolto molto positivamente. Ho avuto modo di conoscere il lavoro dei poliziotti. E devo dire che se prima di questa esperienza li vedevo come nemici, come coloro che erano destinati solo a punire, ora ho apprezzato il loro rigore, la loro educazione, il modo di approcciarsi alla gente».

È piaciuto a Simone Tralli sempre della scuola Siai Marchetti: «Ho capito i diversi modi di vedere la polizia, il loro lavoro, la loro organizzazione, il loro senso del dovere e anche la loro calma e serenità nell’affrontare le situazioni».

È piaciuto infine a Francesco Colombo del liceo artistico Candiani: «Mi ha mostrato un lato del lavoro dei poliziotti che nel quotidiano uno non s’immagina. La polizia è costituita da tanti nuclei, cui noi ci siamo avvicinati. Un progetto molto istruttivo. Lo consiglio».

Il progetto è una novità a Busto Arsizio e ha coinvolto una trentina di studenti di tutta la Provincia.

L.Vig.

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