Valle Olona - 15 marzo 2024, 20:40

Il comandante Belloni saluta Marnate: «La cosa che rimarrà più nel cuore è il rapporto costruito con le persone»

Nei 27 anni trascorsi nel corpo della Polizia Locale marnatese sono state tantissime le esperienze vissute dal comandate, che il 17 aprile lascerà la divisa per la pensione. «In molti mi hanno dimostrato, durante questo tempo, affetto, stima e rispetto, e per questo voglio ringraziare tutta la comunità»

Era il 1° aprile del 1997 quando Rossano Belloni entrò per la prima volta nel comando della Polizia Locale di Marnate, dopo aver vinto il concorso per diventare agente; da allora sono passati 27 anni, Belloni è diventato ufficiale prima e comandante poi, e a breve, il 17 aprile, lascerà il lavoro per godersi la meritata pensione.

«In questi anni abbiamo fatto tanto – sottolinea Belloni – sono cresciuto insieme a Paolo Gaia, che è stato il mio vice per lungo tempo, sotto la guida dell’allora comandante Giampaolo Cozzi; siamo stati in grado di realizzare progetti importanti, come ad esempio i pattugliamenti serali e notturni, che ci hanno permesso non solo di incrementare la sicurezza in paese, ma anche di cementare il rapporto con chi ci viveva.
Siamo stati in grado di acquistare, anche grazie ai finanziamenti regionali, numerose attrezzature fondamentali per svolgere al meglio il nostro lavoro, e a far crescere la video sorveglianza sino a 67 telecamere e 4 varchi posizionati sul territorio, che ci hanno aiutato a tenere sotto controllo il paese anche quando non potevamo essere presenti di persona».

Un bilancio importante, reso possibile anche dal lavoro delle persone che ogni giorno lavorano fianco a fianco del comandante; «Non posso fare a meno di ringraziare Marco Villa e Mario Pozzi, che ormai da anni sono parte integrante del comando».

Una carriera così lunga, trascorsa nello stesso comune, non può certo non lasciare il segno nella memoria di chi l’ha vissuta: «La cosa che mi rimarrà più nel cuore – spiega Belloni – è il rapporto che si è costruito con le persone in questi quasi trent’anni; certo, è vero che non si può piacere a tutti, ma in molti mi hanno dimostrato, durante questo tempo, affetto, stima e rispetto, e per questo voglio ringraziare tutta la comunità».

Ci sono certe figure, poi, destinate a rimanere nella memoria più di altre, come ad esempio «Il signore anziano che andava a prendere il nipote a scuola e ogni volta coglieva l’occasione per darmi consigli sull’orto e su come coltivare al meglio i pomodori» o la signora che «a volta, mentre andava alla Caritas, si fermava qui in comando per lasciarci una torta, perché diceva che era giusto fare qualcosa per ringraziarci per il nostro lavoro e il nostro impegno nei confronti del paese».

Questi son solo due dei numerosi aneddoti che può raccontare una persona che ha fatto parte della comunità marnatese per così tanti anni, vivendone ogni momento importante, sia positivo che negativo.
«Per 20 anni abbiamo lavorato all’interno delle scuole – prosegue il comandante – portando avanti progetti di educazione stradale partendo dalla materna siano ad arrivare alle scuole medie, dove per un certo periodo di tempo abbiamo accompagnato i ragazzi nel percorso necessari per conseguire il patentino per guidare il motorino.
È stato bellissimo stare insieme ai ragazzi, vederli entusiasti di imparare divertendosi, e poter condividere queste esperienze con loro; oggi sono cresciuti e molti di loro sono diventati genitori, e la speranza è che il senso civico che abbiamo cercato di trasmettere durante quei momenti sia rimasto con loro e venga tramandato anche alle nuove generazioni».

Come avviene in ogni esperienza della vita, però, in questi tre decenni ci sono state anche alcune esperienze dolorose: «Tra i volti di quei bambini rimarrà sempre impresso nella mia memoria quello della piccola Alice – ricorda Rossano Belloni – una bimba con un sorriso dolcissimo che ci ha lasciato troppo presto.
Non dimenticherò mai, poi, la scena a cui ho assistito 3 anni fa, quando tre bambini sono stati allontanati dalla madre solo perché non aveva ottemperato ad alcuni adempimenti burocratici; le loro lacrime disperate mi hanno segnato profondamente, e mi hanno portato a riflettere sulla bontà di un sistema che ha voluto toglierli ad una mamma che non li ha mai danneggiati in alcun modo».

In un momento come questo, in cui i pensieri tornano al passato per tirare le somme di quanto fatto, è inevitabile che imbattersi anche in qualche rimpianto: «Ho lavorato con quattro sindaci – racconta il comandante della Polizia Locale marnatese – Chierichetti, Cerana, Scazzosi e Galli; con tutti loro ho avuto un rapporto molto sereno e produttivo, e li ricordo tutti con stima; nessuno, però, è riuscito ad investire per aumentare l’organico del comando, e questo è alla base del mio più grande rammarico.
Se ci fossero stati almeno due agenti in più, avremmo potuto fare molte altre cose a beneficio della gente di Marnate».

Loretta Girola