Un artista poliedrico. È piaciuto il Valentino di “Striscia la notizia” al pubblico del Manzoni che ieri ha affollato platea e galleria del teatro di via Calatafimi. È piaciuta non solo l’interpretazione riuscitissima del noto cantautore bolognese, ma anche la poliedricità dell’artista che direttamente in scena si truccava e trasformava facendo scorrere immagini con quadri post espressionisti e che ritraevano Lucio Dalla dipinto proprio da lui stesso.
Sì perché Dario Ballantini è un inimitabile trasformista, attore per il cinema, la tv e il teatro, pittore, scultore, conduttore radiofonico e cantante.
Ieri sera, 9 marzo, è emerso il suo essere artista a 360 gradi. Applauditissima la sua imitazione di Dalla, ma anche la recitazione, i suoi dipinti. A partire da quel “4 marzo 1943” da cui tutto è cominciato, fino a “Piazza grande”, “Caruso”, “Futura”. Peccato che sia stata solo accennata “L’anno che verrà”.
Sta di fatto che l’artista ha saputo trascinare il pubblico con una celebrazione intima, intensa e coinvolgente che è andata a toccare i temi cari a Lucio Dalla: le problematiche di tutti i giorni, i ragazzi sbandati, la società degli anni Settanta, il parlare di sé, delle proprie difficoltà ad amare e a essere amato, il cambiare faccia cento volte per essere un bambino, il futuro senza telefoni, la fine del mondo e tanto altro.
Spontanei gli applausi quando Ballantini ha ripercorso la sua vita: quando, chiamato da Antonio Ricci, ha vestito i panni di Valentino, Gianni Morandi e Vasco Rossi.