Il Partito Democratico ha organizzato l’altra sera a Busto Arsizio un incontro sulla sanità (leggi qui). L’iniziativa della segreteria provinciale e del circolo cittadino era dedicata in particolare al tema delle liste d’attesa. Ma quando si parla di salute a queste latitudini, il pensiero va spontaneamente alla questione ospedale. Anzi, ospedali. Quello nuovo, o unico, che dovrebbe vedere la luce nel 2029. Ma anche le attuali strutture di Busto e Gallarate.
La posizione delle sezioni del partito dei due Comuni direttamente interessati non coincide. Lo si era visto plasticamente lo scorso settembre nei rispettivi Consigli comunali quando, lo stesso giorno, i dem gallaratesi avevano votato contro l’ipotesi di accordo di programma per il nuovo nosocomio, mentre i colleghi bustocchi si erano astenuti (ma, inizialmente, l’idea era quella esprimere un voto favorevole).
Fatto sta che a ottobre, con la sottoscrizione dell’accordo da parte di tutti gli enti coinvolti, il progetto è finalmente entrato nella fase operativa.
Bernardoni: «Necessario cambiare, ma non così»
Progetto a cui il Pd, per voce della segretaria provinciale Alice Bernardoni, si dice «contrario, seppur con delle sfumature differenti». «Io sono su posizioni più simili a quelle di Gallarate – spiega –. Abbiamo comunque fatto un incontro anche con Busto appena prima della firma dell’accordo di programma. Loro in Consiglio si sono astenuti e hanno ovviamente voce in capitolo, non sono io a dover dettare la linea. Io avrei espresso una contrarietà, se devo essere sincera. Mi rendo però conto che si parla di un’opera sul territorio comunale di Busto Arsizio. E conoscendo le mancanze dell’ospedale attuale, capisco come il Pd cittadino abbia la necessità di posizionarsi in questo modo. Le problematiche ci sono ed è necessario cambiare. Come? A mio avviso non era quella la soluzione».
Il progetto però va avanti. «E quello che desta particolare preoccupazione, a parte la lungaggine, è il silenzio assordante sulla destinazione delle due aree, che diventano importantissime sia per Gallarate che per Busto. E poi c’è la questione dell’accessibilità, che va a interessare più zone».
Nelle stesse ore dell’incontro organizzato dal Pd a Busto, la direttrice generale dell’Asst Valle Olona, Daniela Bianchi, aveva fatto sapere nella commissione speciale Sanità di Gallarate che nei giorni scorsi è stata firmata la convenzione con Arexpo per approfondire il futuro degli attuali sedimi ospedalieri (leggi qui).
Astuti: «Molto preoccupati»
I dem sono pronti a riportare il tema nelle aule del Pirellone. «Siamo molto preoccupati per le tempistiche – dice il consigliere regionale Samuele Astuti –. Hanno impiegato quasi dieci anni per arrivare alla firma di un accordo di programma che nella sostanza non affronta i nodi veri del progetto, individuando un’area sulla quale noi abbiamo fortissime perplessità».
«A questo – aggiunge Astuti – si somma il tema della destinazione delle due aree attuali, che sembra sparito dall’agenda del centrodestra e che invece ci preoccupa moltissimo».
Pedotti: «Monitoraggio sui servizi erogati oggi»
Un aspetto che interessa ovviamente anche al Pd di Busto. «Noi oggi non vediamo un’accelerazione sull’utilizzo della sede dell’ospedale – osserva il segretario cittadino Paolo Pedotti –. Ci sono delle previsioni ma il Comune dovrebbe farsi carico di avere un disegno più specifico e preciso. Il tema non è scollegato da quello dell’ospedale unico: si può essere più tranquilli sulla realizzazione di un’opera nuova quando c’è già una previsione su cosa fare nell’area esistente. L’accordo di programma sull’utilizzo dell’area attuale interessa il Comune, che dovrà stabilire una linea di indirizzo».
Nel frattempo, fa sapere Pedotti, «stiamo avviando un’azione di monitoraggio sui servizi che attualmente l’ospedale offre. Sicuramente è positivo che la nuova direttrice dell’Asst Valle Olona abbia detto di non voler ricorrere a un ulteriore accorpamento di reparti. Dobbiamo verificare l’attuale funzionalità dell’ospedale e capire se veramente riesce a reggere fino a quando verrà completato quello nuovo».