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Economia | 28 febbraio 2017, 07:00

Verso la riforma del gioco online: c’è l’ok della Conferenza Unificata

Il mondo del gioco è in fibrillazione perché, a distanza di anni, è finalmente sul tavolo un piano di riordino generale della filiera, destinato sì a far discutere ma chiamato anzitutto a mettere ordine in un marasma che rischia – o rischiava – di complicare e non poco la situazione del gioco legale nel Belpaese.

Verso la riforma del gioco online: c’è l’ok della Conferenza Unificata

Il mondo del gioco è in fibrillazione perché, a distanza di anni, è finalmente sul tavolo un piano di riordino generale della filiera, destinato sì a far discutere ma chiamato anzitutto a mettere ordine in un marasma che rischia – o rischiava – di complicare e non poco la situazione del gioco legale nel Belpaese.

La Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome si è espressa a favore sul decreto legislativo che investirà il gioco online. Un parere che può essere vincolante per un settore che vale l’1% dell’economia italiana. 


Intanto qualche dato: dal 2006 al 2022 l’aumento di spesa del gioco è stato del 292%, per un totale di 136 miliardi nell’ultimo bilancio. Il solo gioco fisico raccoglie complessivamente 63 miliardi, mantenendosi costante in un arco di tempo quasi decennale, dal 2012 al 2019. Poi è arrivata la pandemia, che ha messo i bastoni tra le ruote al settore ripresosi però alla grande nell’ultimo triennio. A trainare la rincorsa è stato il mondo del gioco online, che nel 2022 ha registrato 73 miliardi di euro, con un aumento del 373% rispetto al decennio precedente, come confermato da Casino Sicuro. Un periodo in cui il gioco online è stato più fenomeno di nicchia che trend.

Ora la Relazione della Conferenza Unificata ha messo a confrontato i dati ADM con la popolazione residente in Italia nel 2022: il gioco su rete fisica ha una raccolta pro capite di 1069 euro, quello online 1239. Allargando i dati emerge che l’80% dei giocatori italiani almeno una volta ha praticato gioco. Venti milioni di questi hanno giocato nel 2022, 10 milioni nell’ultimo mese. Il gioco onsite resta il trend più amato nei luoghi fisici, con percentuali che sfiorano il 50%.

In seno alla Conferenza si è discusso anche di gioco problematico, con un dato preoccupante: il 13% dei giocatori italiani ha un profilo di potenziale rischio. Chi sono i giocatori a rischio? Soprattutto quelli che vivono nella fase transitoria dell’adolescenza. Per questi soggetti nell’ultimo decennio si registra un’impennata di popolarità per il gioco online. Coinvolti anche gli studenti, per i quali il gioco rappresenta un passatempo particolarmente gradito. Ma quali sono i giochi più richiesti? Totocalcio, totogol e betting precedono i casinò online italiani, le roulette, i dati, le scommesse virtuali e le slot machine.

Un ultimo spaccato per le abitudini di gioco: il 60% dei giocatori gioca in casa, il 44% a casa di amici, il 25% addirittura a scuola, il 21% in sale al chiuso. Qui a cambiare è lo strumento: la maggioranza gioca da smartphone, oggi mezzo principale per l’intrattenimento e più apprezzato di computer, tablet, console e televisioni. Il 60% dei giovani ha anche un account personale. Si capisce da queste indicazioni quanto incida il gioco online su una generazione di giovanissimi che – senza alcuna remora – gioca d’azzardo noncuranti delle possibili conseguenze. Da qui l’ultimo appello della Conferenza al Governo: considerare tutti i pro ed i contro del caso.

 

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