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Politica | 27 febbraio 2024, 13:04

Smog, Consiglio straordinario in Regione. L’assessore: «Chi invoca stato di emergenza fa male alla Lombardia»

Al Pirellone, Maione ha elencato dati in miglioramento e investimenti messi in campo per contrastare l’inquinamento, sottolineando «il grande impegno di imprese, mondo agricolo, cittadini e amministrazioni locali». Visioni contrapposte in assise

Smog, Consiglio straordinario in Regione. L’assessore: «Chi invoca stato di emergenza fa male alla Lombardia»

Le recenti piogge hanno contributo a migliorare la qualità dell’aria in Lombardia dopo giorni di preoccupazione per i valori dell’inquinamento, che avevano anche fatto scattare in nove province su dodici (non a Varese) le misure antismog di primo livello.
Il tema rimane comunque molto sentito e questa mattina il Consiglio regionale si è riunito in seduta straordinaria, con le comunicazioni dell’assessore all’Ambiente Giorgio Maione.
«Chi invoca lo stato di emergenza fa male alla Lombardia», ha affermato l’esponente di giunta. «Una proposta che non ha senso», gli ha fatto eco a margine dell’assise il governatore Attilio Fontana, replicando a chi chiede lo stato di calamità (lo ha fatto anche oggi il Pd). «I dati – ha aggiunto il presidente – dimostrano che il trend è in netto miglioramento in tutti i territori della nostra regione».

«Importanti risultati raggiunti con anni di sforzi»

«La Lombardia è una regione virtuosa – ha esordito l’assessore – che non ha paura di mostrare i propri dati e i risultati raggiunti in tanti anni di lavoro e di sforzi collettivi da parte di istituzioni, mondo dell’impresa, mondo agricolo e grazie ai corretti comportanti cittadini». Maione ha affermato che dai dati emerge che la media annuale di PM10 negli ultimi anni non ha mai superato i limiti normativi. Nel 2023 ci sono stati degli “sforamenti” dell’No2, «ma in un numero molto limitato di stazioni e con un trend complessivo in miglioramento». Per quanto riguarda la provincia di Varese, nel 2023 i giorni di superamento della soglia di Pm10 sono stati quattro, contro i 19 del 2004.

«Abbiamo letto accorati appelli sui giornali per proclamare lo stato d’emergenza. Vent’anni fa avremmo dovuto chiedere intervento dell’esercito», ha detto Maione. Aggiungendo che, alla luce dell’impegno messo in campo e dei risultati ottenuti, «invocare lo stato di emergenza per la situazione dell’aria è un modo per discreditare la Lombardia, il grande impegno di imprese e mondo agricolo e il cambiamento culturale dei cittadini e delle amministrazioni locali di tutti i colori politici».

Di più: «Chi invoca lo stato di emergenza fa male alla Lombardia, al sistema produttivo, all’attrattività e al turismo lombardo». A questo punto, dai banchi della minoranza si sono alzati mormorii sul fatto che, però, l’inquinamento fa male alla salute. «È un tema che ci preoccupa tutti – ha detto l’assessore –. Si tratta di un percorso lungo ed è nostro dovere lavorare tutti insieme per migliora la situazione. E la Lombardia lo sta facendo insieme alle altre regioni del bacino padano».

I dati dell’assessore

L’assessore ha elencato gli investimenti messi in campo: «19 miliardi di euro negli ultimi cinque anni. Con oltre 91 milioni per la sostituzione dei veicoli, 28 milioni per la sostituzione delle caldaie inquinanti, 18 milioni per le colonnine di ricarica elettrica, 47 milioni per efficientamento degli edifici». Ed è in arrivo «un bando da sei milioni per la sostituzione dei veicoli delle medie e piccole imprese; un bando da 23 milioni per la sostituzione degli impianti termici per persone fisiche e piccole e medie imprese, 70 milioni di euro per le politiche ambientali nell’agricoltura».

Per quanto riguarda i trasporti, «nel 2023 sono entrati in servizio 59 nuovi treni, per un totale di 135 nuovi treni in circolazione. Un investimento da 1.74 miliardi e 372 nuovi bus elettrici o euro 6. E abbiamo aumentato il sistema delle reti ciclabili e installato 2.594 stazioni con colonnine elettriche».

Visioni contrapposte

Contrapposta la visione del problema tra i banchi dell’aula (con i rappresentanti dei 5 Stelle che hanno indossato mascherine e maschera antigas), come è emerso anche negli interventi di due consiglieri del nostro territorio. Per Luca Marrelli di Lombardia Ideale, «la Regione sta facendo la sua parte, considerando la particolare conformazione geomorfologica della Pianura Padana». Marrelli ha contrapposto «le azioni concrete, pragmatiche e lungimiranti, con incentivi per persone, società e aziende» della Regione alle «misure ideologiche e punitive» del Comune di Milano guidato dal sindaco Beppe Sala, parlando di «propaganda inconcludente».

Giuseppe Licata di Italia Viva ha invece notato un «atteggiamento quasi di resa» della Regione, a fronte di una «situazione drammatica». Concentrandosi in particolare sui bandi per il rinnovo delle auto di cittadini e imprese, invitando a darne ampia diffusione e con un congruo anticipo. Per quanto riguarda quello rivolto ai cittadini, ha suggerito di inserire una graduatoria che preveda requisiti come reddito Isee e un limite massimo di istanze per singola persona e non per nucleo familiare. «I criteri ci sono», ha replicato l’assessore Maione.
L’ordine del giorno presentato da Licata è stato bocciato – al pari di tutti quelli dell’opposizione – dall’assise, che ha invece approvato quello della maggioranza con primo firmatario Giacomo Cosentino (Lombardia Ideale) che chiede tra l’altro di «proseguire nelle misure intraprese, sviluppandone eventualmente delle altre, che concorrono alla riduzione degli inquinanti alla luce dei risultati positivi già perseguiti». Per sviluppare «obiettivi ambiziosi, ma concreti e raggiungibili».

Riccardo Canetta

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