Vita difficile per i cestini della spazzatura, a Busto Arsizio, e soprattutto per chi li deve svuotare, provvedendo pure a portare via quanto viene depositato ai loro piedi. Le foto raccolte in fondo a questa pagina (e in apertura) sono state scattate nell’arco di circa un mese (date: 14, 21 e 28 gennaio, 2 febbraio 2024), in due zone diverse di Busto: piazza San Donato, a Sacconago, e via Gavinana, non lontano dal Tribunale, a metà strada tra Ztl e ospedale. Nel primo caso, i cestini immortalati sono due, uno ai margini della piazza e uno di fronte al cinema Lux. Nel secondo, il “fotoromanzo” ha per protagonista un solo raccoglirifiuti, a poca distanza da via Mentana.
Entrambe zone residenziali, caratterizzate da un discreto ma non intenso passaggio di persone e auto, ben illuminate. Ci sarebbe di che scoraggiare l’uso improprio dei cestini che, invece, vengono riempiti puntualmente da sacchetti contenenti di tutto e, con ogni evidenza, provenienti da abitazioni. La domenica è il giorno in cui i raccoglitori offrono lo spettacolo più desolante: pieni fino all’orlo e oltre, a volte sono circondati da immondizia in eccedenza. Non mancano le buste che i padroni di cani, quelli intenzionati a rispettare le regole, utilizzano per raccogliere da terra i bisogni dei loro animali. Peccato che lo stato delle pattumiere li obblighi spesso ad abbandonare gli involucri a terra o ad appoggiarli, in traballante equilibrio, su piramidi di indifferenziato. Anche quando i cestini non traboccano, basta un’occhiata al loro interno per scorgere sacchetti gonfi di spazzatura.
Due porzioni urbane, due “spaccati” di un fenomeno che colpisce in tutta la città. E sul quale l’attenzione di molti è alta, tra guerra agli incivili che si vuole portare avanti anche con le fototrappole (via per Cassano "osservata speciale" VEDI QUI) e le novità legate ai nuovi “sacchi intelligenti”, quelli azzurri con Rfid (vedi per esempio QUI). Ironia della sorte, uno dei momenti più partecipati per informarsi sulla raccolta puntuale (VEDI QUI) si è tenuto proprio al teatro Lux, a pochi metri da cestini periodicamente sommersi.