Polizia locale protagonista a Busto Arsizio. Questa mattina gli agenti del comando hanno celebrato il patrono San Sebastiano nel cuore della città, con la messa nel santuario di Santa Maria e la benedizione di veicoli e reparti schierati in piazza Vittorio Emanuele.
Poi, ai Molini Marzoli, “la casa” dei vigili, si è tenuto il saluto delle autorità. Sentita gratitudine ma anche amarezza nell’intervento del sindaco Emanuele Antonelli rivolto agli uomini e alle donne del comandante Stefano Lanna: «Non aspettatevi sempre riconoscenza dai cittadini, le persone sono abituate a parlare male se le cose non funzionano ma non a ringraziare quando vanno bene».
L’assessore alla Sicurezza Salvatore Loschiavo, che ieri aveva invocato più agenti (leggi qui), si è soffermato su due concetti cardine, giovani e gruppo. E sui petardi contro la basilica a Natale: «Servono atti concreti e non uscite sensazionalistiche».
L’emozione del comandante: «Tra la gente, per la gente»
Alla messa celebrata da monsignor Severino Pagani c’erano anche agenti di altri comandi del territorio, i rappresentanti delle forze dell’ordine, il viceprefetto Gerardo Corvatta, esponenti della giunta e del Consiglio comunale.
Durante la funzione, oltre alla lettura della preghiera del vigile urbano, è stata benedetta la bandiera del Corpo di Polizia locale. «Un gesto simbolico importante – ha detto emozionato il comandante Lanna –. La bandiera unisce tutti i nostri valori: servizio, fede, pace, legalità. Devono accompagnarci tutti i giorni, come ha ricordato monsignore».
Il comandante sottolineerà poi «il ruolo centrale della prossimità», citando le parole di un altro monsignore, Mario Delpini: «Tra la gente, per la gente».
Il corteo ha quindi raggiunto piazza Vittorio Emanuele, dove il prevosto di Busto ha benedetto i veicoli e i reparti schierati e nuovamente la bandiera. Un gesto che, ha spiegato, vuole essere «l’espressione più alta della coesione della nostra città. Una promessa per esprimere l’onestà, il senso della libertà, della democrazia, del rispetto di maggioranze e minoranze; è il segno di un desiderio profondo nel cuore, che ci aiuti a camminare nella pace».
L’amarezza del sindaco e il grazie delle istituzioni
In sala Tramogge, il sindaco Antonelli ha ripreso alcuni temi dell’omelia, tra cui la riconoscenza. Avvertendo gli agenti: «Non bisogna aspettarsi sempre riconoscenza dai cittadini. Quando si fanno le cose si riesce ad accontentare solo chi capisce gli sforzi che si compiono per la città. Le persone sono abituate a parlare male delle cose che non funzionano ma non a ringraziare se vanno bene. Lo vediamo ad esempio con la sanità». Pertanto «un commento positivo ne vale cento negativi».
Antonelli ha rimarcato l’importanza della giornata: «Le persone devono capire che il vostro lavoro non si limita alle multe. L’assessore ha detto che mancano uomini, ma se non ce ne accorgiamo tanto è perché fate il doppio del lavoro che dovreste».
La richiesta del sindaco è stata quella di «un sorriso in più verso i cittadini. Magari così capiranno finalmente che duro lavoro fate».
L’eurodeputata e consigliera comunale Isabella Tovaglieri ha per certi versi “ammorbidito” l’intervento di Antonelli: «Poco fa ho visto due cittadine salutare e ringraziare gli agenti che piantonavano l'ingresso dei Molini Marzoli per il lavoro che svolgono. Comprendo i momenti di scoramento per chi svolge attività di pubblico interesse, ma è nei confronti di quelle persone che noi dobbiamo continuare a fare il nostro lavoro avendo come obiettivo il bene pubblico. La Polizia locale è il biglietto da visita dell’amministrazione comunale e l’avamposto dello Stato sul territorio».
Il viceprefetto Corvatta ha insistito sull’attaccamento e l’amore per il lavoro, «sapendo che le nostre azioni si riverberano direttamente sulle persone». Pertanto devono essere compiuto con senso del dovere e rispetto.
E la presidente del Consiglio comunale Laura Rogora ha confermato che ciò avviene, raccontando un episodio di un familiare vittima di un tentativo di raggiro assistito dalla Polizia locale: «Ha trovato persone dal cuore grande che hanno saputo metterla a proprio agio, permettendole di collaborare per sventare questa truffa».
«Non uscite sensazionalistiche ma i vostri atti concreti»
L’assessore Loschiavo ha ribadito la necessità di mezzi: «Non di auto, che abbiamo rinnovato pensando anche all’ambiente, ma di risorse umane».
Dopo un pensiero per gli agenti che ci hanno lasciato, l’esponente di giunta ha rievocato i petardi sparati contro la basilica di San Giovanni la notte di Natale: «Non sono intervenuto sui giornali perché non servono uscite sensazionalistiche ma gli atti concreti che gli agenti mettono in atto quotidianamente. Forza educativa, un esercizio dell'autorità».
Poi si è soffermato sui concetti di giovani e gruppo. Per i primi, «la sfida è far loro capire che c’è chi è pronto ad ascoltarli. I ragazzi hanno bisogno di essere ascoltati e su questo fronte la Polizia locale è impegnata, a partire dall’educazione civica nelle scuole».
E poi il gruppo: «Non è una prigione, è una forza. Il comandante è bravo, è il direttore di un’orchestra capace di suonare una sinfonia. Se noi siamo un gruppo, siamo in grado davvero di stare in mezzo alla gente. Continuiamo su questa strada».