Videogallery - 16 gennaio 2024, 23:35

VIDEO. «Basta, si fa». Cesare Vago, la scherma con la sua storia e la cosa giusta per Busto

Al Museo di via Galvani una serata incantata, dal ricordo del presidentissimo al libro su Mangiarotti. Marino Vago annuncia un memorial dedicato al papà

Al museo della Scherma una serata incantata tra il ricordo di Cesare Vago e il libro su Mangiarotti. A destra il passaggio di consegne tra Castiglioni e La Torre

«Basta, si fa». Sembra di vederlo, Cesare Vago - scomparso un anno fa, LEGGI QUI - , quel suo fare che non conosce indugio, davanti al consiglio della società, perché sa che c'è una cosa giusta da portare a compimento. La "cosa giusta", in questo caso, era il museo della scherma che Busto Arsizio meritava e doveva. Proprio qui stasera il figlio Marino Vago, che da lui ha preso le redini della Pro Patria Scherma, ha ricordato quei momenti, quella decisione che era onerosa e poteva inquietare un po'. 

Ma era la cosa giusta, semplicemente. Come stasera era giusto, in occasione della serata del Panathlon club La Malpensa con il passaggio del testimone di presidente da Giovanni Castiglioni a Sergio La Torre, parlare di  Cesare, il nume tutelare di questo luogo, ha ricordato Castiglioni. E Marino, accanto a Gaetano Felli, ha annunciato anche che ci sarà il memorial Cesare Vago quest'anno e poi in crescendo ancora, sfruttando la vicinanza a Malpensa: «Lavoriamo anche per dare soddisfazione a tutta Busto».

Un messaggio importante, colto dall'assessore allo Sport Maurizio Artusa, accanto alla vicesindaco e assessore alla Cultura Manuela Maffioli e all'assessore alle Politiche educative Daniela Cerana, oltre alla presidente del consiglio comunale Laura Rogora. C'erano rappresentanti dei vertici Panathlon e del territorio, la presidente Assb Cinzia Ghisellini. Una sala che non riesce a contenere le persone e l'entusiasmo di poter unire sport, cultura, sociale. Artusa ricorda ad esempio l'importanza della scherma paralimpica, con la Pro Patria Scherma fiera dei suoi atleti Laura Tosetto e Alessandro Buratti.

Poi, è tempo di libri. Carola Mangiarotti svela i fili meravigliosi tra la sua famiglia e Cesare Vago, poi quell'invito del maestro Giancarlo Toran ad aprire un armadio così ricco di ricordi che va condiviso. Nasce il volume dedicato a nonno Giuseppe: «Una famiglia che già da prima della guerra veniva a Busto Arsizio - ha detto Toran - e avevano fornito maestri, quando c'era difficoltà».

Scorrono immagini, memorie, lezioni di vita: «Rispetta sempre gli altri, se vuoi essere rispettato...». L'obiettivo è limpido: «Conservare la memoria e portare l'esempio a chi viene dopo. Qui si trovano tante risposte, tante storie».

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Marilena Lualdi