Derby del Ticino, «dove la rivalità è storica, si accende il tifo»

Doppietta di Dell’Acqua, la Pro Patria dopo il pareggio con il Novara in casa, conquista la finale dei playoff per la promozione in C1. Era maggio del 2002 e i tifosi, come Mauro de Bernardi ed Emanuele Gambertoglio, se lo ricordano bene quel Derby del Ticino.  
 
Oggi la sfida è per stare attaccati alla zona salvezza, con il Novara sotto di una posizione al 17° posto con soli 4 punti di svantaggio e la Pro a –1 dalla Pergolettese in zona salvezza (che giocherà domani contro il Lumezzane). Una vittoria che non vale come una promozione, ma che è fondamentale per i ragazzi di mister Colombo.  
 
Non solo per la classifica, ma anche per il clima. Certo, non sono i derby con il Legnano o con il Varese che sono quelli “veri”, comunque «vincere con il Novara fa sempre piacere». Perché c’è e si sente quella storicità, come sottolineato da Mauro De Bernardi del Pro Patria Club: «Dove la rivalità è storica, si accende di più il tifo».  
 
Quel maggio del 2002 «eravamo tantissimi in trasferta, era bellissimo» racconta Emanuele, che sogna ancora tante persone allo Speroni. Come lo fa Mauro, ed entrambi condividono un pensiero sugli striscioni fatti dagli ultras e tanto criticati da alcuni bustocchi: «È il classico sfotto calcistico, fatto per focalizzare l’avvenimento e risvegliare vecchi tifosi, o far conoscere la Pro ai nuovi».  
 
«Bisogna fare un plauso agli ultras che stanno tornando grandi, vengono in tanti allo stadio – conclude Gambertoglio, collegandosi allo striscione comparso una settimana fa fuori dallo Speroni (leggi qui) - Smettiamola di fare polemiche e sosteniamo la squadra, che è l’orgoglio della nostra città».