Crescita professionale e personale degli under 29 nelle piccole e medie realtà imprenditoriali. È questa la finalità di Diventare grandi nelle piccole imprese, la nuova campagna lanciata da Confartigianato Varese presentata stamattina presso la propria sede.
Piccole e medie imprese che, dati alla mano, rappresentano in provincia quasi l’intero tessuto imprenditoriale (il 99,4% per la precisione). I lavoratori under 29 risultano invece essere quasi il 15% degli occupati e registrano un tasso di occupazione superiore al 41%.
Perché preferire una piccola o media impresa rispetto a una grande azienda? «Perché le nostre pmi sono diventate stimolanti, sono assolutamente innovative e molto orientate ai temi prevalenti di sostenibilità e digitale - spiega Davide Galli, presidente di Confartigianato Varese - Sono diventate attrattive, hanno attenzione ai giovani ed essendoci una filiera corta imprenditore-collaboratore c’è una fase di ascolto. Noi insistiamo molto in ricerca di giovani. Abbiamo sottolineato più volte che le pmi sono dal punto di vista logistico ambienti curati. Questa campagna è orientata ai giovani e per il mondo che ci gira introno, al mondo della scuola, degli insegnati e dei genitori: dobbiamo creare background positivo».
«Le pmi non sono un ripiego - aggiunge Antonio Belloni, coordinatore del Centro Studi Imprese Territorio - Il 2023 è stato l’anno dei giovani: non c’è stata un’azienda che non si sia accorta di loro, che sono pezzi unici, e non di ricambio. Qui ci sono dei buoni esempi per convincere a venire lavorare in una di queste imprese».
La campagna durerà un anno intero, e il claim sarà utilizzato in tutti gli eventi istituzionali di Confartigianato, in ogni uscita pubblica e finirà anche su messi di trasporto e di informazione.
Sono stati scelti quattro protagonisti per la campagna (Margherita, Paola, Luca e Filippo, due ragazze e due ragazzi) «che rappresentano varie sfaccettature - spiega Sara Bartolini, responsabile delle Relazioni Istituzionali - Guardano negli occhi del comunicatore, e rappresentano ciascuno una parte del mondo dell’artigianato manifattura. Tutto il nostro mondo è pronto ad accogliere i giovani».
Presenti stamattina anche quattro imprenditori, che hanno portato la loro testimonianza sull’argomento: Paolo Rolandi di Cromatura Cassanese, Valeria Nebuloni di Nebuloni Impianti, Andrea Gatti di Gea e Riccardo Ferrario di Elettroimpianti Ferrario.
«Nelle nostre aziende - spiega Rolandi - i giovani collaboratori possono trovare flessibilità e velocita, caratteristiche rare nelle grosse aziende. Qui sono coccolati e stimolati e soprattutto godono di una formazione continua. Nelle nostre aziende non c’è un giorno uguale all’atro, non ci si annoia. Questa campagna esalta le pmi, e lo fa in maniera egregia e onesta».
«L’impresa artigianale - dichiara invece Nebuloni - è quella che ha sviluppato il tessuto sociale-economico della società. Il giovane arriva con un background teorico nelle imprese artigiane che sono un mix di tradizione e innovazione. Il giovane, in questo contesto apprende nuove competenze e l’obiettivo che noi diamo è quello di creare una certa professionalità all’interno dell’ambiente».
Secondo Gatti «l’imprenditore deve essere camaleontico e avere sempre positività, che per osmosi viene trasmessa ai collaboratori. Noi abbiamo introdotto anche uno strumento di formazione, non legata solo al campo. Un importante supporto, in questo senso, è dato da Confartigianato, che offrono gli strumenti migliori».
Ferrario racconta la sua esperienza legata alla formazione dei ragazzi: «Lavoriamo con le scuole da dieci anni. Cerco di dare gli strumenti per aiutare i ragazzi a capire cosa fare del proprio futuro e cosa vogliono diventare, raggiungendo anche una certa situazione economica. Collaboriamo con i tutor scolastici, con cui cerco di tenere un dialogo per far capire le necessità della nostra azienda».
Formazione su cui anche il presidente Galli è tornato in chiusura dell’incontro: «È chiaro che le nostre imprese la possono fare affiancando la propria professionalità. Preme la formazione continua e il sostegno all’apprendistato, valori che sempre abbiamo cercato di trasmettere, e a cui oggi si sono aggiunti tutti i servizi di welfare, sostenibilità e digitalizzazione. Ci siamo resi conto che è importante creare un ambiente positivo per i ragazzi».
«La formazione è importante per stimolare i giovani, che hanno sempre voglia di imparare in fretta. Il fatto che poi qualcuno ci rubi i ragazzi formati è negativo. me è il riconoscimento del buon lavoro che facciamo. Le grandi aziende più che promuovere i nostri valori badano più al brand e al nome».