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ilbustese.it | 10 gennaio 2024, 12:45

Crescita professionale e personale: Confartigianato parla ai giovani con "Diventare grandi nelle piccole imprese"

È questo il nome della campagna rivolta agli under 29 presentata stamattina: durerà per tutto il 2024, e il suo claim accompagnerà ogni evento istituzionale. Il presidente Galli: «Le pmi sono diventate stimolanti e innovative, offrono un ambiente curato. Le grandi aziende? Più che sui valori puntando sul brand»

La campagna "Diventare grandi nelle piccole imprese" presentata stamattina presso la sede di Confartigianato

La campagna "Diventare grandi nelle piccole imprese" presentata stamattina presso la sede di Confartigianato

Crescita professionale e personale degli under 29 nelle piccole e medie realtà imprenditoriali. È questa la finalità di Diventare grandi nelle piccole imprese, la nuova campagna lanciata da Confartigianato Varese presentata stamattina presso la propria sede.

Piccole e medie imprese che, dati alla mano, rappresentano in provincia quasi l’intero tessuto imprenditoriale (il 99,4% per la precisione). I lavoratori under 29 risultano invece essere quasi il 15% degli occupati e registrano un tasso di occupazione superiore al 41%.

Perché preferire una piccola o media impresa rispetto a una grande azienda? «Perché le nostre pmi sono diventate stimolanti, sono assolutamente innovative e molto orientate ai temi prevalenti di sostenibilità e digitale - spiega Davide Galli, presidente di Confartigianato Varese - Sono diventate attrattive, hanno attenzione ai giovani ed essendoci una filiera corta imprenditore-collaboratore c’è una fase di ascolto. Noi insistiamo molto in ricerca di giovani. Abbiamo sottolineato più volte che le pmi sono dal punto di vista logistico ambienti curati. Questa campagna è orientata ai giovani e per il mondo che ci gira introno, al mondo della scuola, degli insegnati e dei genitori: dobbiamo creare background positivo».

«Le pmi non sono un ripiego - aggiunge Antonio Belloni, coordinatore del Centro Studi Imprese Territorio - Il 2023 è stato l’anno dei giovani: non c’è stata un’azienda che non si sia accorta di loro, che sono pezzi unici, e non di ricambio. Qui ci sono dei buoni esempi per convincere a venire lavorare in una di queste imprese».

La campagna durerà un anno intero, e il claim sarà utilizzato in tutti gli eventi istituzionali di Confartigianato, in ogni uscita pubblica e finirà anche su messi di trasporto e di informazione.

Sono stati scelti quattro protagonisti per la campagna (Margherita, Paola, Luca e Filippo, due ragazze e due ragazzi) «che rappresentano varie sfaccettature - spiega Sara Bartolini, responsabile delle Relazioni Istituzionali - Guardano negli occhi del comunicatore, e rappresentano ciascuno una parte del mondo dell’artigianato manifattura. Tutto il nostro mondo è pronto ad accogliere i giovani».

Presenti stamattina anche quattro imprenditori, che hanno portato la loro testimonianza sull’argomento: Paolo Rolandi di Cromatura Cassanese, Valeria Nebuloni di Nebuloni Impianti, Andrea Gatti di Gea e Riccardo Ferrario di Elettroimpianti Ferrario.

«Nelle nostre aziende - spiega Rolandi - i giovani collaboratori possono trovare flessibilità e velocita, caratteristiche rare nelle grosse aziende. Qui sono coccolati e stimolati e soprattutto godono di una formazione continua. Nelle nostre aziende non c’è un giorno uguale all’atro, non ci si annoia. Questa campagna esalta le pmi, e lo fa in maniera egregia e onesta».

«L’impresa artigianale - dichiara invece Nebuloni - è quella che ha sviluppato il tessuto sociale-economico della società. Il giovane arriva con un background teorico nelle imprese artigiane che sono un mix di tradizione e innovazione. Il giovane, in questo contesto apprende nuove competenze e l’obiettivo che noi diamo è quello di creare una certa professionalità all’interno dell’ambiente».

Secondo Gatti «l’imprenditore deve essere camaleontico e avere sempre positività, che per osmosi viene trasmessa ai collaboratori. Noi abbiamo introdotto anche uno strumento di formazione, non legata solo al campo. Un importante supporto, in questo senso, è dato da Confartigianato, che offrono gli strumenti migliori».

Ferrario racconta la sua esperienza legata alla formazione dei ragazzi: «Lavoriamo con le scuole da dieci anni. Cerco di dare gli strumenti per aiutare i ragazzi a capire cosa fare del proprio futuro e cosa vogliono diventare, raggiungendo anche una certa situazione economica. Collaboriamo con i tutor scolastici, con cui cerco di tenere un dialogo per far capire le necessità della nostra azienda».

Formazione su cui anche il presidente Galli è tornato in chiusura dell’incontro: «È chiaro che le nostre imprese la possono fare affiancando la propria professionalità. Preme la formazione continua e il sostegno all’apprendistato, valori che sempre abbiamo cercato di trasmettere, e a cui oggi si sono aggiunti tutti i servizi di welfare, sostenibilità e digitalizzazione. Ci siamo resi conto che è importante creare un ambiente positivo per i ragazzi».

«La formazione è importante per stimolare i giovani, che hanno sempre voglia di imparare in fretta. Il fatto che poi qualcuno ci rubi i ragazzi formati è negativo. me è il riconoscimento del buon lavoro che facciamo. Le grandi aziende più che promuovere i nostri valori badano più al brand e al nome».

Lorenzo D'Angelo

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