«Vogliamo farvi gli auguri, ma prima volevo ringraziare tutti, a partire dai dipendenti del Comune di Busto Arsizio, dirigenti, collaboratori. Noi ce la mettiamo tutta per mandare avanti questa città, a volte sbagliamo, a volte facciamo cose giuste. Vi ringraziamo perché tutto quello che fate, lo fate per i nostri cittadini... Con il cuore».
Il sindaco Emanuele Antonelli apre così il tradizionale appuntamento degli auguri, con la benedizione di monsignor Severino Pagani in municipio. Riconoscenza allo staff del Comune, alla giunta, al consiglio tutto. In sala ci sono però anche diversi esponenti delle associazioni sociali, culturali, sportive. Un altro mondo fondamentale per lavorare in modo completo per Busto.
«Vi auguro un nuovo anno sereno - dice il sindaco - ci manca la serenità ultimamente per fatti anche esterni al nostro mondo ma dobbiamo crederci. E dobbiamo dare l'esempio di non mollare mai e credere in un futuro migliore».
Antonelli passa la parola a colui che chiama «il nostro papà», affettuosamente: monsignor Pagani.
Una cerimonia ufficiale ma molto spontanea, tra applausi, sorrisi, abbracci e l'augurio finale a Farioli. LEGGI QUI
«Un momento per me sempre molto gradito e desiderato - assicura il prevosto prima della benedizione - Certamente sono cambiate tante cose in questi decenni, ma l'esperienza cristiana per cui siamo sempre pronti a ringraziare, qui si realizza. La Chiesa è disposta, desidera, collaborare con l'amministrazione civile».
La realtà è quella che si incontra di questi tempi anche con le benedizioni. Monsignor Pagani racconta di cosa significhi camminare per le strade, vedere anche tante case vuote, capannoni abbandonati. Eppure, portare la speranza, sempre. E altri sentimenti fondamentali, come la riconoscenza, «a livello personale e istituzionale», riconoscenza che oggi difetta in un mondo dove si è più portati al protagonismo. Infine, l'invito alla responsabilità concreta, alla collaborazione, alla speranza nel segno di un rapporto profondo con Gesù.
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