Sono i piccoli, come spesso accade, a trasmettere quell'immagine irresistibile che racconta tutto. I bimbi della squadra del 2018, che ancora non giocano le partite, ma sanno che sul palco come sul campo si va compatti: mano nella mano.
Nel teatro San Giovanni Bosco della Busto Città europea dello sport, la società Ardor ha festeggiato Natale e numeri triplicati negli anni, ma anche un entusiasmo aumentato in incalcolabile misura. Con una soddisfazione che batte tutte: la fedeltà a se stessi, i valori dei fondatori, all'identità di oratorio di Sant'Edoardo - San Giovanni Bosco - che ha trasmesso nel calcio ciò in cui credeva. Accanto ad Alessandro Meraviglia, presidente, e Alessandro Lavazza, responsabile del settore giovanile, c'è don Gabriele Bof che porta anche i saluti del parroco don Antonio Corvi. Il sindaco Emanuele Antonelli si rivolge così ai ragazzi: «Ho bisogno di tanti cittadini che aiutino. Ho bisogno di voi, bravi ragazzi».
Cosa significa, bravi ragazzi? «Dovete avere dei cuori felici - ha detto Meraviglia - in ogni vostra squadra c'è un compagno che magari è in difficoltà, voi dovete aiutare». Don Gabriele ricorda i valori fondanti e li lega al Natale: «Dio sceglie di far parte della nostra squadra dell'umanità». Così l'assessore allo sport di Dairago - località dove l'Ardor sta rilanciando l'attività calcistica - Nicolò Gatti rimarca gli «ideali condivisi». Presente anche la vicesindaco, Manuela Maffioli, santedoardina e ardorina nel ricordo del papà.
Sfilano le squadre, con gli oltre 400 tesserati, in una serata allietata anche dalla presenza della danza di Aretè. La vice presidente dell'Ardor Francesca Mason distribuisce i calendari con le foto di tutti; intanto gli atleti pescano i biglietti con i relativi premi.
IL VIDEO
In un momento in cui il calcio conosce una pesante crisi, l'Ardor che non solo resiste ma cresce è un esempio. A livello di squadre, di numeri appunto, di strutture - si è parlato del gioiellino in sintetico di Santa Croce, lanciato lo scorso settembre, LEGGI QUI -, di impegno comune mostrato da dirigenti, allenatori, ragazzi, famiglie. Una grande squadra che va oltre i confini visibili del campo.
Divertitevi, cercate anche di vincere, ma i risultati non contano, conta l'impegno a partire dall'allenamento. Ci vuole appunto un cuore felice, la volontà di mettersi in gioco senza timore. Diventa metafora di questo, l'esibizione di freestyle di Tommaso Daigoro, star di questa disciplina che incanta tutti anche con il modo in cui dialoga con i ragazzini: ne invita un gruppo sul palco, fra cui uno dei più piccoli. Non importa quanto possano apparire difficili i suoi esercizi, non c'è un ragazzino che si tiri indietro. Ed è per tutti un divertimento lieve e assoluto: miracoli di un calcio che non vuole perdere il suo spirito.
IL VIDEO