Siamo una delle culle del tessile, un tessile che oggi sta investendo sempre di più sulla sostenibilità. Quindi su prodotti che abbiano un impatto ambientale ridotto. Ma per fare questo servono competenze e anche se ci sono grandi opportunità di formazione e di lavoro, I giovani interessati sono difficili da individuare.
Lancia così un'ultima chiamata il Centrocot di Busto Arsizio per l'avvio di due percorsi che servirebbero tantissimo alle nostre aziende. Uno chiude il 30 novembre e mancano ancora 10 studenti: a questo punto se non ci fossero, salterebbe perché la Regione Lombardia lo cancellerebbe a ragion veduta.
Il paradosso
Una situazione paradossale, sottolineata dalla Ceo e direttore generale di Centrocot Grazia Cerini, durante un incontro con Fondazione Symbola sul rapporto Green Italy in collaborazione con Unioncamere. Qui emergono tutte le necessità, ma anche soprattutto le chance, le sfide positive di un tessile che nel nostro paese è sistema fondamentale e gode reputazione internazionale. Ecco, in base al rapporto 2022 Excelsior-Unioncamere il settore nel periodo 2022-2026 avrà bisogno di eseguire da 63.000 a 94.000 assunzioni. Avrà fame di giovani con nuove competenze, soprattutto legate alla sostenibilità. Fine delle buone notizie.
Perché questi giovani stentano ad arrivare, più che altro si trovano nel settore del design o nella comunicazione.
Centrocot è una realtà in crescita, punto di riferimento delle aziende con progetti anche recenti sul tema come il Multi-lab e la nuova certificazione Responsible Business, nell’ambito del sistema di certificazione OEKO-TEX®. Ma guarda al futuro e il futuro si nutre di profili professionali che vanno formati al più presto. Ecco che si è messo a fuoco il tema proprio oggi con Domenico Sturabotti, direttore di Symbola, in videocollegamento e con Aurora Magni (comitato scientifico di Symbola e docente Liuc). Quest'ultima ha fatto un interessante approfondimento sulle azioni dell'Unione Europea per la transizione sostenibile e circolare del comparto tessile-moda e anche sulle caratteristiche dell'Italia. La metamorfosi richiede modelli organizzativi e competenze di tecnici e manager. Con l’economia circolare occorre saper progettare capi destinati a durare e facilmente gestibili a fine vita (riuso e riciclo) o selezionare materiali e fornitori con criteri di sostenibilità, e ancora monitorare la filiera produttiva. L'estetica è fondamentale, ma non può fare a meno della sostenibilità, quella vera, perché bisogna anche contrastare il pericolo del greenwashing: tutto deve essere certificato e comunicato scientificamente.
Le chance
Ecco perché Centrocot ha dedicato attenzione costante anche questo aspetto. Su innovazione sostenibile ed economia circolare, negli ultimi 3 anni sono state erogate più di 6.000 ore di formazione, svolgendo 800 persone. Considerando gli studenti dei corsi post-diploma, Its e Ifts, nello stesso periodo, sono 70 gli allievi coinvolti, per l'80% rapidamente occupati.
In occasione dell'appuntamento odierno Centrocot ha lanciato appunto l’ultima call per l’avvio di altri due percorsi formativi ad hoc: il corso Its “Textile Designer for the Fashion Industry” e il corso annuale Ifts “Textile Innovation & New Materials”, rientranti nella proposta formativa della Fondazione Fashion Academy Its Cosmo: Centrocot vi aderisce come socio partecipante.
Il primo è biennale, 2 mila ore di attività (1200 di aula, laboratori, visite aziendali e 800 di stage), per formare «un tecnico che abbina sensibilità estetica e creatività alla conoscenza tecnica dei materiali e dei processi al fine di progettare tessuti in sintonia con i trend della moda ed economicamente e ambientalmente sostenibili». Rivolto agli under 35, consente di conseguire il diploma ministeriale di specializzazione di 5° livello Eqf. Bisogna avere un diploma di maturità o certificato Ifts per iscriversi.
Il secondo, all’ottava edizione, offre 1.000 ore di attività (550 d’aula e 450 di stage). Dalle basi della tecnologia tessile all’intera filiera produttiva, esplorando appunto gli sviluppi innovativi su prodotti, processi e campi applicativi. Progettazione tecnica, controllo qualità, commercializzazione, in un contesto preciso di mercato per l’immissione di prodotti innovativi e sostenibili. Per iscriversi occorre un diploma quinquennale o diploma a seguito di un percorso quadriennale di Istruzione e formazione professionale, ed avere residenza o domicilio in Regione Lombardia.
Ma le difficoltà non sono state nascoste: «Proposte di valore che rischiano di cadere nel vuoto. Mancano 10 studenti per l’avvio del corso biennale previsto per il 30 novembre 2023 e 12 studenti per l’avvio del corso annuale a gennaio 2024».
Una situazione di fronte alla quale è importante continuare a interrogarsi per individuare soluzioni. La dottoressa Cerini ha sottolineato come all'estero si stupiscano di quanto sta accadendo da noi, dell'assenza anche di facoltà universitarie dedicate. Sempre più spesso si formano in campo tessile persone che provengono da altri settori.
Questo mondo chiede a gran voce di essere riscoperto, apprezzato, e di non essere guardato con occhiali che appartengono al passato. Dai giovani e dalle famiglie.
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