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Salute | 20 novembre 2023, 08:40

VIDEO. Sos diabete: 400 visite la settimana a Gallarate e 80 a Busto con pochi medici. L'aiuto de "La dolce vita"

L’Associazione Diabetici Valle Olona ha celebrato il suo decimo compleanno con una tavola rotonda alla Cascina Monte Diviso. Panoramica sulle azioni portate avanti dal sodalizio, sintesi su difficoltà e progetti dell’Asst. Il dottor Paolo Erpoli: «Non basta curare, bisogna curare bene». Spirito collaborativo e torta finale

La torta condivisa dall'Associazione "La dolce vita" e dai medici al termine della tavola rotonda

La torta condivisa dall'Associazione "La dolce vita" e dai medici al termine della tavola rotonda

«Il problema è la sproporzione tra esigenze del territorio e quello che possiamo offrire. A Gallarate siamo tre medici e mezzo (uno è disponibile a orario ridotto) ma dovremmo essere almeno cinque. Poi ci sono due dottoresse, non assunte, che hanno un contratto con vincoli precisi. Nell’insieme, a Gallarate si effettuano circa 400 visite alla settimana, altre 80 sono eseguite dall’ospedale di Busto. E i nostri medici fanno anche turni di guardia notturna».

Paolo Erpoli, responsabile Ssd Diabetologia/Endocrinologia di Asst Valle Olona, ospite della tavola rotonda organizzata domenica 19 novembre dall’associazione diabetici “La dolce vita” per i suoi primi dieci anni di attività (foto in fondo), ha sintetizzato in poche, efficaci battute la mole di lavoro che, con colleghi e colleghe, affronta giorno dopo giorno. Toccando un tasto premuto, dopo il saluto istituzionale dell’assessore comunale Chiara Allai, anche dal direttore socio sanitario di Asst Valle Olona, Marino Dell’Acqua: a inizio incontro, ha citato senza mezzi termini il “problema delle risorse umane”. Una situazione nota, diffusa, difficile da affrontare. Davanti a una platea in gran parte composta da persone affette da diabete, Erpoli ha lanciato una sorta di appello all’empatia medico/paziente, così da migliorare le condizioni di lavoro per il primo, il servizio ricevuto per l’altro.  

«Questi medici – ha riconosciuto Paolo Ghiringhelli, direttore del Dipartimento Scienze mediche di Asst Valle Olona – sono stati capaci di tenere testa a situazioni drammatiche». Rivolto ai presenti: «Siete fortunati ad averli». Scampoli di un appuntamento in cui si è parlato di difficoltà, senza edulcorarle, ma anche di azioni, conquiste, prospettive. Spesso con il sorriso sulle labbra.

 

«Non dobbiamo demordere» ha sottolineato Dell’Acqua accennando l’avvio di un progetto  «…con “metodologia Stanford”: gruppi di auto aiuto che incrementano, previa formazione, l’autonomia delle persone con diabete. Al momento siamo gli unici in Lombardia ad avere avuto l’ok dal Ministero». La presidente Bombaglio, riassunto un decennio a tutta velocità tra presenze in piazza, promozione del movimento fisico e di stili di vita corretti, partecipazione a bandi, conferenze in presenza e on line, ha annunciato una nuova iniziativa a tema sportivo: «Partecipano anche altre associazioni. Siamo già partiti, coinvolgeremo giovani e giovanissimi con disabilità».

Claudio Iametti (direttore del Distretto di Gallarate), Filippo Falcone (dirigente medico degli uffici Igiene e Medicina legale), Raffaella Radin (dirigente medico di Malattie endocrine – Diabetologia) hanno tratteggiato il quadro, articolatissimo, delle azioni e dei servizi: dalle prospettive legate alle Case di Comunità alle esenzioni, dalle vaccinazioni al rinnovo patenti, dai microinfusori al laboratorio dedicato al diabete gestazionale. Maria Elena Malighetti (presidente Asb – Azienda Speciale Buccinasco) ha portato la sua esperienza nell’organizzazione di eventi e corsi, nel coinvolgimento di famiglie e scuole, nel servizio dell’ostetrica a domicilio, nella telemedicina e nella promozione del fit walking.

Come possiamo essere ulteriormente d’aiuto? Questa la domanda posta ai medici da Elisabetta Bombaglio. Prima di consegnare un contributo a scopo benefico nelle mani della rappresentante Caritas Chiara Sironi Pignataro, la presidente ha ipotizzato, a  titolo di esempio, un impegno di “La dolce vita” per ammodernare  la  chiamata dei pazienti in attesa di visita e la costituzione di gruppi di aiuto per quanti fanno ricorso a strumenti come il microinfusore. Infine, ha suggerito che la Diabetologia si doti di una figura amministrativa sulla cui utilità, per sbrigare incombenze di tipo burocratico, ha concordato il dottor Erpoli. Che ha aggiunto: «Uno dei problemi è lavorare sempre a testa bassa e non avere il tempo di ragionare sul miglioramento dei servizi. Non basta curare, bisogna curare bene».

Torta finale, (con)divisa tra medici e pazienti. L’empatia passa anche da questo.

Stefano Tosi

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