Venerdì 17 novembre è la giornata internazionale degli studenti: per questo alcuni ragazzi delle scuole di Busto Arsizio si sono trovati davanti all’ingresso del parco Foscolo della città. L'evento, organizzato dall’Unione degli Studenti della Provincia di Varese, ha visto la partecipazione di giovani provenienti da diverse scuole, uniti per esprimere le proprie preoccupazioni e rivendicare i propri diritti.
«Il sistema scolastico attuale, ma anche le strutture, non sono accettabili – spiega Gio Xiang, organizzatore insieme ad altri dello sciopero - molte cose vanno cambiate a partire dal benessere psicologico alla partecipazione, in quanto noi studenti non abbiamo potere decisionale. Vogliamo anche un cambiamento delle strutture, un posto più inclusivo e sicuro per tuttu lo studentu».
Oggi, non ci sono solamente richieste, ma anche soluzioni a questo tipo di problemi: «Implementazione di carriera Alias, congedo mestruale, codice antimolestie, educazione sessuale inclusiva e adatta a tuttu». No, “tuttu” e “studentu” non sono un errore di pronuncia o di battitura, ma è già da qualche tempo che alcuni ragazzi da tutto lo stivale si battono per l’introduzione di un genere neutro nella lingua italiana.
Questo è facilmente collegabile a uno dei temi su cui i ragazzi hanno posto l’attenzione, la tutela delle persone transgender: «La stessa assessore regionale Tironi dice che le carriere Alias – un accordo di riservatezza tra la scuola, la persona trans che frequenta o la sua famiglia se minore - servono per evitare che alcuni studenti possano soffrire, ma dove sono? Noi le vogliamo ora nelle scuole».
Altro tema molto sentito dai ragazzi di oggi, come ha già anticipato Gio, è il benessere psicologico: «Ormai i livelli d’ansia sono estremi, la gente sta male a scuola, qua a Busto hanno tentato un suicidio. Noi chiediamo la fine della valutazione numerica».
Senza dimenticarsi del diritto allo studio che «non è sempre garantito, o quanto meno, non lo è sempre a pieno: i costi della scuola sono esorbitanti». E poi: «Il Pcto, che non è sicuro, la gente muore».
Questo sciopero ha un obiettivo: «Vogliamo dare una voce agli studenti di Busto Arsizio e dintorni, una voce che è stata persa per anni, hanno perso la speranza di poter cambiare le cose. Noi siamo qui per dare inizio, di nuovo, alla lotta studentesca a Busto Arsizio».