Il colpo di scena arriva nel finale del Consiglio regionale. Quando, con voto segreto, l’assise approva la mozione presentata dalle minoranze che invita la giunta a valutare l’opportunità di sollevare dalla carica di presidente di Arpa Lombardia Lucia Lo Palo.
Sguardi increduli tra i banchi della maggioranza, mentre i consiglieri di opposizione scattano in piedi e applaudono l’inatteso assist.
Il testo era stato era stato illustrato dal primo firmatario Pierfrancesco Majorino, capogruppo del Pd, e condiviso da Alleanza Verdi e Sinistra, Azione Italia Viva, Movimento 5 Stelle e Patto Civico.
La richiesta di dimissioni Lo Palo era nata dalle dichiarazioni rese alla stampa dalla presidente di Arpa in merito al cambiamento climatico, che sarebbe «in corso da varie ere geologiche» e non frutto dell’uomo, che ha invece una responsabilità sulla gestione della qualità dell’ambiente.
«Per la seconda volta in poco tempo la maggioranza di destra in Regione va sotto attraverso il voto segreto, entrambe le volte su questioni che riguardano persone o proposte riconducibili a Fratelli d’Italia – dichiarano in una nota Pierfrancesco Majorino e Samuele Astuti, capogruppo e consigliere regionale del Pd –. Questo dato è inequivocabile. Ma, soprattutto, le tesi strampalate del negazionismo climatico di certa destra, di cui la presidente di Arpa Lombardia è solo l'ennesima rappresentante, non stanno in piedi e il Consiglio regionale è riuscito ad affermarlo, grazie al voto segreto. Andremo avanti così, senza mai fare sconti».
Proprio le accuse di negazionismo erano state respinte con decisione dai banchi della maggioranza consiliare.
A margine, il varesino Astuti aggiunge che «prevalgono le questioni interne della maggioranza, concentrata sul tema delle nomine sanitarie. Questa è chiaramente una prova di forza».
«La maggioranza è implosa palesando agli occhi dei lombardi i conflitti e le divisioni che da sempre caratterizzano questa legislatura», commenta il Movimento 5 Stelle con una nota del capogruppo Nicola Di Marco, che parla di «punto di non ritorno di questa esperienza di governo». «È bastata la nostra richiesta di voto segreto per vedere la maggioranza andare a pezzi dopo che il capogruppo della Lega e gli esponenti della giunta ne avevano garantito la solidità e la compattezza. Non ci sono dubbi sul fatto che l’ambiente all’interno del centrodestra lombardo sia diventato irrespirabile. Il presidente Fontana dia immediatamente risposte ai lombardi su come intende andare avanti». Il governatore, oggi, era assente per impegni istituzionali.