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Politica | 14 novembre 2023, 06:55

Le richieste delle imprese alla politica: «No sussidi e tasse ideologiche, ma sostegno agli investimenti»

Rappresentanti delle associazioni di categoria e del mondo governativo faccia a faccia al Golf Club Le Robinie di Solbiate. C’erano il presidente della Provincia Magrini ma soprattutto tanti esponenti di Fratelli d’Italia, tra cui l’ex senatore Mario Mantovani, «a disposizione» del partito per la candidatura alle europee

Le richieste delle imprese alla politica: «No sussidi e tasse ideologiche, ma sostegno agli investimenti»

Impresa, territorio e politica faccia a faccia ieri sera al Golf Club Le Robinie di Solbiate Olona per iniziativa delle associazioni Edera e Focus. Di fatto è stato Luigi Melis, già sindaco solbiatese (e futuro ricandidato?), a voler mettere intorno allo stesso tavolo per “Guardare oltre” rappresentanti delle associazioni di categoria e del mondo governativo. Di Fratelli d’Italia, per la precisione, a eccezione del presidente della Provincia, il civico Marco Magrini (e tra il pubblico c’era anche la sua vice, Valentina Verga del Pd).
Tra questi Mario Mantovani, già senatore, eurodeputato e vicegovernatore lombardo, che il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Andrea Pellicini ha definito nel suo intervento «un punto di riferimento del partito a livello nazionale». E che a Solbiate ha lasciato intendere di essere pronto a tornare a rappresentare anche il territorio di Varese. La sua candidatura alle elezioni europee del prossimo anno dovrebbe essere una formalità. Anche se, a margine dell’incontro, si è limitato a dirsi «a disposizione».

Magrini spariglia

Da una parte gli imprenditori del territorio, dunque, dall’altra la politica, con il presidente provinciale Magrini a sparigliare, scavalcando la barricata per sollecitare gli esponenti della politica nazionale su una serie di tematiche, a partire dalla sanità: «Quello degli ospedali dei piccoli territori è un problema, in Regione bisogna pensare a qualcosa di diverso. Abbiamo tante Case di comunità, ma non devono essere vuote. E poi l’ospedale unico di Busto e Gallarate: da quanti anni se ne parla?». Il problema si incrocia con il tema dei frontalieri, tra la tassa sulla sanità e i lavoratori dell’ambito sanitario che “fuggono in Svizzera”. Sul turismo: «Mettiamoci finalmente allo stesso tavolo con imprese, Camere di commercio e tutti gli interessati».

Richieste e riflessioni dal territorio

Da Roberto Grassi, presidente di Confindustria Varese, è arrivata la richiesta «non di sussidi», ma di un «sostegno agli investimenti che possano traghettare le nostre aziende nell’impresa 5.0». E poi il problema dell’inverno demografico, che «non può non essere preso in considerazione». Infine «chiediamo ai governi di non tassare ideologicamente i settori produttivi, mi riferisco ad esempio alla plastic tax».
Giorgio Binda (ConfApi) si è soffermato sulla digitalizzazione, chiedendo di agevolare le possibilità formative degli imprenditori.

Da Luisa Cazzaro di Aidda Lombardia un «considerazione amara» sulla questione femminile. «È ancora un punto debole, la parità di genere non c’è».
Mentre Rudy Collini, presidente provinciale di Confcommercio, ha insistito sull’importanza di avere città attrattive, grazie alla collaborazione tra pubblico e privato, a vantaggio del commercio di prossimità «che offre un servizio sociale, preservando da insicurezza e degrado».

Mantovani tra elezioni, Varese e sanità

Dall’altra parte della tavola rotonda moderata da Silvestro Pascarella, la politica. C’era attesa in particolare per Mantovani, che non ha parlato apertamente di candidatura alle europee. Ma, quando ha detto che le richieste degli intervenuti «devono trovare una risposta» da parte della politica, oltre a fare riferimento ai due rappresentanti della Camera presenti, Pellicini e Andrea Mascaretti, ha aggiunto che «magari anch’io potrei rappresentarvi in futuro». Messaggio chiaro.

Su Varese: «Ho fatto qui le superiori, da europarlamentare ci sono stato tante volte, l’ho vista crescere. Ho vissuto in una città giardino e in una provincia di tutto rispetto che ancora oggi si mantiene tale, al centro del pentagono produttivo italiano nel Nord-Est». A fronte di numeri importanti, «la sfida è guardare ai prossimi dieci anni. Reinterpretare in chiave sostenibile la manifattura, sopperire alla mancanza di operatori e managerialità sul piano della formazione». Allargando lo sguardo, «dobbiamo lavorare sulla sburocratizzazione e sulla giustizia».

E poi la sanità, da ex assessore regionale alla partita: «Il momento è difficile. Le ragazze non si iscrivono più a infermieristica e nelle case di riposo non si trovano asa e oss. Forse bisognerà affacciarsi alle popolazioni del Mediterraneo. Io non ho votato la riforma Maroni del 2015 e lui mi ha tolto giustamente la delega. Ho visitato 180-190 ospedali lombardi. Io sono per avere venti grandi presidi in Lombardia, gli altri siano ospedali del territorio».

Da parte dell’onorevole Mascaretti, riferimenti agli aiuti del governo per le famiglie numerose, al taglio del cuneo fiscale, alla riduzione delle aliquote Irpef. Mentre Luigi Melis, responsabile provinciale del dipartimento delle Politiche economiche di Fratelli d’Italia, ha posto l’accento sulla necessità di lasciare da parte i campanilismi e di unire le forze. L’esempio virtuoso sono le aggregazioni su rifiuti e ambito sociale in Valle Olona.

Riccardo Canetta

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