No ospedale unico, l’azione del Comitato prosegue: «Cerchiamo di rompere la rassegnazione»

«Con la nostra presenza cerchiamo di rompere la rassegnazione, di comunicare il messaggio che non è tutto già scritto. E poi vogliamo sensibilizzare le persone su quello che sta succedendo. È importante, visto che le possibilità di partecipazione democratica sono state mutilate. Ancora incontriamo cittadini non informati sull’ospedale unico e sulle conseguenze che si porterebbe dietro».

I rappresentanti del Comitato No Ospedale Unico riassumono in questi termini il significato di un’azione che prosegue nonostante il via libera all’Accordo di Programma (VEDI QUI), snodo fondamentale nel percorso per arrivare alla realizzazione di un solo nosocomio tra Busto Arsizio e Gallarate. Il Comitato ha incontrato i cittadini nella mattinata di oggi, 14 novembre, all’ingresso dell’ospedale bustocco. Un'iniziativa vecchio stile, con volantinaggio (file sotto) e raccolta firme su moduli cartacei, che si accompagna a una petizione on line, su change.org.

Variegata la reazione dei passanti in via Arnaldo Da Brescia, dai rifiuti frettolosi alle firme convinte. «Proviamo ad aggregare dalla base – spiegavano gli esponenti del Comitato – facendo presente che in gioco non c’è solo il futuro di due ospedali, ma di un territorio ampio con le sue esigenze di salute. Dal nostro punto di vista, occorre frenare una sorta di americanizzazione della sanità in corso da quando alla guida di Regione Lombardia c’era Roberto Formigoni, un processo che penalizza il pubblico e favorisce il privato».

E le altre realtà che, in vario modo e con argomenti diversi, contrastano a loro volta il progetto della nuova struttura da costruire a Beata Giuliana? «Lo ribadiamo: siamo disponibili a ragionare con tutti. O meglio, con tutti quelli che dicono no all’ospedale unico senza possibilità di fraintendimenti».