Il 31 ottobre è, per molti, Halloween. Pochi sanno che questa festa molto diffusa in America deriva dal Capodanno Celtico - così come il Giorno dei defunti celebrato dai cristiani - e proprio per questo ha origini europee. La tradizione è ancora radicata nel nostro territorio, pertanto l’Accademia di Danze Irlandesi Gens d’Ys ha organizzato la decima edizione di Celtic New Year.
Con il patrocinio del Comune di Busto Arsizio, la festa si è svolta al Museo del Tessile, a partire dalle 18, con tanto divertimento, per terminare poi a mezzanotte, con un momento di riflessione davanti al falò. Il tutto è stato arricchito dall’atmosfera magica e incantata di cui solo questo luogo storico della città può godere.
«Il Capodanno Celtico - afferma Umberto Crespi, presidente dell’Accademia Gens d’Ys - è un modo per esorcizzare il periodo buio dell’anno, quel periodo in cui il velo tra il mondo dei vivi e quello dei morti si assottiglia. I Celti vivevano una vita impregnata da segni e segnali legati a cose che non potevano spiegare, e proprio in questo periodo celebravano l’inizio dell’inverno. Noi vogliamo riproporre in maniera più leggera questo rito, anche se alla fine della serata c’è un momento di raccoglimento intorno al falò, per riflettere sull’anno passato e per confrontarsi con se stessi, anche spiritualmente. Questo aiuta, in un mondo frenetico, a pensare a ciò che vorremmo in futuro a livello personale, ma anche mondiale: non possiamo essere impreparati davanti alle cose più grandi di noi che stanno accadendo in questo periodo. Ma ora dobbiamo goderci la festa».
Festa che è iniziata con storie per bambini a cura delle animatrici di Damatrà, che hanno intrattenuto i più piccoli con racconti sulle creature magiche, accendendo la loro fantasia. L’atmosfera è stata resa ancora più “spaventosa” dai costumi e i trucchi a tema dei partecipanti, che si sono sbizzarriti vestendosi da fantasmi, zucche, scheletri, vampiri e tanti altri personaggi paurosi.
La stessa atmosfera ha fatto da cornice anche alla lezione di danze del Nord Europa, in cui gli ospiti hanno potuto imparare passi e movimenti da ripetere durante la serata, quando i Duilleoga hanno suonato canzoni tradizionali irlandesi.
A seguire The Clurs, la band varesina che ha acceso il palco con musica rock, lasciando spazio anche al repertorio nordeuropeo. I presenti hanno potuto scatenarsi in pista e muoversi al ritmo incalzante delle canzoni.
Oltre al divertimento, non è mancata la soddisfazione per il palato: è stata offerta una zuppa di zucca, ed erano disponibili anche panini e hamburger, sidro, idromele e birra.
Durante la serata c’è stata la possibilità di fare acquisti dal mercatino artigianale, e anche di scrivere su bigliettini ciò che si voleva lasciare nel passato - come paure, pensieri negativi e momenti difficili - per poi bruciarli durante il falò, augurandosi un nuovo “anno celtico” splendido e pieno di felicità.