È l'ultimo weekend per la mostra "La madre", ma non se ne andranno le sensazioni di chi l'ha vissuta, non solo visitata, come i ricordi.
Perché questa esposizione a Palazzo Cicogna Marliani affiora dalla forza dei dolori di questi tempi, come perdere una mamma nella tempesta della pandemia. Ma conduce ancora più lontano, tra le memorie dell'infanzia, nei campi del Piemonte o in Liguria dove i bustocchi erano soliti respirare la campagna, il mare, la vegetazione, per riportare poi in casa tra le meraviglie che non perdono valore quando non sei più bambino.
Stefania Pellegatta trasporta in tutte queste sensazioni e oltre ancora, con la mostra dedicata a mamma Carla. Il progetto artistico che ha allestito a Palazzo Cicogna, curato da Alessia Fariselli e Simona Bernardini e promosso dall’amministrazione comunale nell’ambito della rassegna “Uno Spazio per l’arte” coordinata da Serena Colombo, rimarrà tra queste mura fino a domenica 15 ottobre. Dentro, vi risuona la familiarità di Stefania con la seta, ma anche l'insegnamento.
Con l'aiuto di sua figlia, Sofia Speranza, che in un video - spiega Stefania - «racconta il passaggio di mia madre, il simbolo del nido, il luogo dove tutti vorremmo tornare, l'excursus velocissimo di mia madre, gli scorci di Busto vuota per la pandemia e alla fine la partenza, il nido che viene abbandonato».
I ricordi viaggiano, tra casa Paracchi a Busto Arsizio, fino a Mezzomerico e in altri luoghi dell'infanzia «dove io e mio fratello passavamo le domeniche, intere giornate». C'è la ruggine, che erode e sembra poter distruggere, ma la resina preserva e dà come una nuova vita: «Per fortuna esistono i ricordi... Aiutano a superare il dolore. Con il tempo ci sono cose che perdi delle persone care, come la voce, ma loro restano». Nella materia, nella sua nuova esistenza, nella flora, negli oggetti riletti e offerti, nella zona di conforto che rappresenta il nido punto focale della mostra.
Ecco perché "La madre" se ne va sottovoce da piazza Vittorio Emanuele, ma non fa dimenticare l'eco dei suoi passi, familiare a tanti, forse un po' a tutti.
Orari
Sabato: 14.30 – 18.30
Domenica: 15.00 – 18.30
GUARDA IL VIDEO